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Altro che Ronaldo, la Juve è Pjanic-dipendente: senza di lui, si scioglie
SENZA MIRE – Questa non è di sicuro una stagione esaltante di Pjanic. Costretto a stringere i denti fin dalle prime settimane a causa di una coperta sempre troppo corta a centrocampo, per un motivo o per l'altro non è mai riuscito ad entrare realmente in forma. Non ha incantato quasi mai. Però la sua importanza si nota ancora di più quando non c'è. Perché forse Pjanic non ruba più l'occhio, forse si limita all'essenziale, forse è costretto in un lavoro sporco che non lo esalta. Ma quando c'è, la Juve vince, la Juve quantomeno non perde, di sicuro soffre molto poco. Poi, quando non c'è, la Juve puntualmente si scioglie. Si è visto a più riprese in stagione. Si è notato in maniera impietosa a Madrid contro l'Atletico, perché per quanto il bosniaco fosse sottotono e condizionato dalla febbre, i colchoneros hanno preso il sopravvento anche nel risultato solo dopo la sua sostituzione. Contro il Napoli l'ennesima conferma, Pjanic si fa espellere e il Napoli chiude nell'area di rigore la Juve. Senza di lui, in sostanza, la palla non gira, mancano idee e tempi di gioco, i bianconeri faticano a effettuare tre passaggi in fila e si fanno schiacciare. E allora il primo passo verso la remuntada è recuperare il miglior Pjanic, a questo punto assente sicuramente contro l'Udinese venerdì sera allo Stadium. Perché senza Pjanic, no, la Juve non sa stare.