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    Napoli, Sarri è pazzo di Zielinski

    Napoli, Sarri è pazzo di Zielinski

    • Giovanni Scotto

    (ENGLISH VERSION)

    Piotr Zielinski è l’uomo della svolta
    , è l’immagine di un Napoli completo, in un certo senso più forte della squadra che lo scorso anno ha conteso, fino a un certo punto, lo scudetto alla Juventus. Emblema di un mercato sontuoso che ha allargato la rosa e gli orizzonti del club, nonostante l’addio di Higuain.

    DIROMPENTE - Un gruppo cresciuto e migliorato, consapevole della sua forza e non più diviso tra titolari certi di un posto al sole e riserve destinate a restare tali. Sarri, infatti, ha promesso di allargare le rotazioni a partire dalle gare che verranno dopo la sosta ma la questione non sfiora nemmeno di striscio la mezzala polacca che dall’inizio, nonostante una spietata concorrenza, è entrata di prepotenza negli schemi dell’allenatore che ora fa una certa fatica a tenerlo fuori dall’undici iniziale. Il minutaggio, d’altronde, parla chiaro: 306’ in campionato e 28’ con la Dinamo Kiev, in Champions League. Si è imposto in un amen, lasciando dietro Allan che in serie A ha accumulato appena 268’, trentotto in meno rispetto al nuovo compagno di squadra. Segnale inequivocabile di gerarchie finalmente flessibili, grazie al contributo importante assicurato dall’ex calciatore dell’Empoli, tra migliori in campo anche sabato contro il Chievo Verona al San Paolo. Aspetta il gol, è vero, ma più che rimpiangere Higuain Sarri sembra entusiasta della sua versatilità e qualità.

    SARRI 'PAZZO' DI LUI – A Bergamo dovrebbe toccare a lui, al posto di Hamsik affaticato. Tantissima corsa e altrettanta qualità nelle azioni palla al piede che sovente “spaccano” le difese avversarie, prese d’infilata dalle percussioni irresistibili di Zielinski. Restano da curare alcuni dettagli, soprattutto nella fase di non possesso (laddove palesa ancora alcune carenze) e deve lavorare per migliorare la finalizzazione. Zero le reti all’attivo, nonostante una presenza costante nella trequarti avversaria, non premiata dalla prima gioia personale. Dettagli da mettere a posto per trasformare, nel più breve tempo possibile, le promesse in certezze. La testa è quella giusta, gli consente di pensare in grande, senza compiere voli pindarici. Un passo alla volta, con la maglia di quel Napoli pronto a coccolarsi il suo campioncino.


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