Alta tensione nelle piazze: proteste a Napoli, scontri a Milano e Torino
TORINO - A Torino alle 20.30 circa in Piazza Castello ha iniziato a riunirsi la 'protesta del popolo' contro 'dittatura, coprifuoco e lockdown'. Due petardi lanciati verso le forze dell'ordine, che hanno reagito con una carica di alleggerimento. Poi una seconda carica, seguita al lancio di bottiglie e all'esplosione di una bomba carta, che ha portato dieci fermati, tra i quali ci sarebbero anche ultras delle tifoserie di Juventus e Toro. E in una terza carica, un ragazzo è stato ferito alla testa ed è stato soccorso dal 118. Guerriglia urbana in via Roma e piazza San Carlo: lacrimogeni lanciati dalle forze dell'ordine per rispondere al lancio di bombe carta, sassi e bottiglie. Divelte dai dimostranti le recinzioni di un cantiere, danneggiate le vetrine di alcuni negozi e scattati alcuni saccheggi.
MILANO - Tensione anche a Milano, con un corteo non autorizzato partito da corso Buenos Aires: dehors danneggiati, le transenne utilizzate per il Giro d'Italia lanciate nelle scale della metropolitana, cassonetti rovesciati, una molotov lanciata verso un'auto della polizia locale. E non finisce qui: traffico bloccato e alcuni manifestanti diretti verso il Palazzo della Regione, con altri commercianti arrivati in piazza per protestare pacificamente che hanno deciso di sfilarsi da parte della protesta, troppo violenta: lancio di pietre, bottiglie e petardi verso la sede della Regione in via Melchiorre Gioia. La protesta si è poi spostata vicino alla Stazione Centrale: ferito un poliziotto dal lancio di un oggetto, in maniera non grave; undici persone fermate, le forze dell'ordine hanno poi disperso il corteo.
NAPOLI - Già teatro della prima violenta protesta, il capoluogo campano si accende nuovamente. Alle 18 in piazza Plebiscito in centinaia sono arrivati con cartelli, riferisce Repubblica, che recitavano: "Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi". Davanti a un ristorante in via Santa Lucia, una bara è stata appesa con due manichini di camerieri impiccati. Questa volta niente scontri, un sit-in pacifico con il via libera delle forze dell'ordine per un corteo verso la sede della Giunta Regionale. "Dimissioni, dimissioni" l'urlo all'indirizzo del governatore Vincenzo De Luca.
TRIESTE - A Trieste un corteo di migliaia di titolari di bar, ristoranti, pasticcerie, palestre e piscine sono scesi in piazza Unità. Dopo un incontro con le autorità, alcuni dimostranti hanno lanciato fumogeni in direzione della Prefettura, colpendo anche carabinieri e giornalisti.