Allegri e le analogie col Milan del 2012
Max, non esser diabolico. Perché errare è umano, nel calcio è anche necessario. Ma in questa primissima fase del secondo capitolo della sua Juve, si consolida giorno dopo giorno la sensazione che Allegri stia perserverando negli errori già commessi nel suo secondo e terzo Milan. Forse solo coincidenze. O forse no.
MARCHISIO COME THIAGO SILVA Partendo dall'attualità, non si può non notare una somiglianza nella gestione – sbagliata – di Claudio Marchisio come quella del Thiago Silva che fu. Marzo 2012, il Milan è primo in classifica con quattro punti di vantaggio sulla Juve: in settimana è prevista l'andata dei quarti di finale di Champions col Barcellona, eppure Allegri preferisce sabato sera contro la Roma forzare il recupero dell'acciaccato difensore brasiliano che dopo pochi minuti si dovrà fermare a causa di una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra, restando poi ai box per un mese. Settembre 2015, la Juve è ultima in classifica dopo due giornate con zero punti: Marchisio è rientrato in gruppo solo pochi giorni prima del match col Chievo, la sua assenza con relativa scelta di Padoin quale regista è stato uno dei tormentoni delle prime due sconfitte in campionato. Così Allegri forza il suo recupero gettandolo nella mischia già sabato sera, nonostante l'imminente sfida di Manchester con il City, ed anche in questo caso Marchisio è stato costretto al cambio durante l'intervallo ed ora dovrà restare fuori un altro mese.
FALSA PARTENZA Una gestione simile con esiti simili. Così come durante tutta l'estate, da Milanello e dintorni, hanno cominciato a circolare battute e battutine ad ogni infortunio muscolare che veniva a condizionare la preparazione della Juve: dall'usurato Khedira ai vari Barzagli, Chiellini, Morata e Marchisio che uno dopo l'altro si son dovuti fermare. L'effetto placebo Supercoppa non è durato che il tempo di un sorriso sotto l'ombrellone, il solo punto conquistato in tre partite è un traguardo storico al contrario per quanto riguarda la Juve che mai era partita così male ma anche per quanto riguarda Allegri, che pur faticando sempre con il suo Milan aveva ottenuto in tre occasioni quattro e in una tre punti dopo tre giornate: solo al Cagliari aveva fatto peggio, restando a zero per cinque giornate. Forse semplici numeri, o forse no: per una preparazione estiva che continua a far storcere il naso i più, anche considerando come ad esempio contro il Chievo ad essere apparsi più brillanti sono stati gli ultimi arrivati come Alex Sandro, Cuadrado e Hernanes.
NON FISCHIATE SUL PIANISTA Al netto di tutte queste analisi, rimane però la consapevolezza che i fischi piovuti dalla Juventus Stadium (pur con la curva Sud vuota) siano quantomento ingenerosi. Dopo quattro anni di trionfi in Italia ed una finale di Champions persa solo contro il Barcellona, questa Juve meriterebbe il sostegno dei suoi tifosi anche e soprattutto in questa fase negativa sotto tutti i punti di vista. Ma per quanto ingiusti, il calcio va ai mille all'ora ed è comprensibile che il credito accumulato non vada sperperato né considerato come infinito: anche oggi su Twitter alla pubblicazione da parte della Juve di foto spensierate durante l'allenamento con tanto di sfida ai palleggri tra Cuadrado, Morata e lo stesso Allegri ha fatto da eco una serie di commenti non proprio di gradimento da parte dei tifosi. Fischi e critiche ingenerose o no, un ulteriore segnale di come il popolo juventino non abbia poi tutta questa voglia di scherzare. O per meglio dire, di stare (con)Allegri sempre e comunque.
Nicola Balice@NicolaBalice
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