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Allegri risponde a Garcia: 'La Juventus è davanti alla Roma, conta solo questo'
Sull'obiettivo Champions League: "Ora dobbiamo arrivare agli ottavi e poi, anno dopo anno, lavorare bene per tornare stabilmente tra le prime otto d'Europa. L'obiettivo che mi darebbe più soddisfazione sarebbe quello di vincere la Champions. È difficile quest'anno, ci sono squadre grandissime che sono favorite. Per noi adesso è fondamentale andare avanti il più possibile. Intanto passiamo il turno, arriviamo agli ottavi e poi da febbraio vedremo".
Su Conte e la Nazionale: "Creare delle polemica a distanza serve a ben poco, col confronto si può cercare di migliorare tante cose e se si può dare un mano alla Nazionale ben volentieri. Lasciare una settimana in più i calciatori per favorire il lavoro di Conte? Questo bisogna capirlo attraverso le date, intanto è importante fare questo incontro per scoprire insieme cosa fare".
Su Pirlo: "E' andata come sanno tutti: Andrea ha fatto dieci anni al Milan vincendo tantissimo, insieme al Milan, insieme agli altri compagni; poi c'è stato un momento in cui ha cambiato, è andato alla Juventus e credo che sia stato creato un grosso equivoco, perchè Andrea finchè è stato bene ha giocato titolare nel Milan. Purtroppo quell'anno è stato sfortunato per lui, è rientrato a fine campionato quando la squadra era ormai indirizzata a vincere lo Scudetto. Fortunatamente sono andato ad allenare la Juventus e l'ho ritrovato. E direi che anche dopo l'infortunio iniziale, ora è in ottime condizioni e sono molto contento di avere un Pirlo così, soprattutto per ridarlo alla Nazionale al meglio. Non ho fatto un regalo ai tifosi della Juventus perchè Pirlo non era mio. Credo che ci siano dei momenti in cui le cose devono andare in un modo e forse è stata anche la fortuna di Andrea".
Sul rapporto con i tifosi: "Quando sono stato accolto, quando sono arrivato qui il 16 luglio, credo fosse normale un'accoglienza del genere, soprattutto perchè era finito un amore e quando finiscono gli amori ci sono sempre degli strascichi. Credo anche che non sia mai capitato nella storia della Juventus quello che è successo quest'anno con Antonio Conte. Era normale che i tifosi avessero delle reazioni, indipendentemente dal fatto che arrivassi io o un altro. Però è durata poco, credo che col lavoro e con la voglia di vincere che ho, che ho sempre avuto e che in questo momento ho ancora di più, perchè ho accettato una sfida difficile e importante, non ho avuto problemi e credo mi rispettino molto".
Sulle differenze tra Allegri calciatore e allenatore: "Diciamo che quello che mi è mancato da calciatore lo sto sfruttando ora da allenatore. Credo alla fine di aver fatto quello che mi meritavo di fare, sono arrivato dove potevo arrivare. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte".
Sul fatto che se fosse stato allenato da Allegri avrebbe fatto più carriera: "No, assolutamente, ho avuto un grande insegnante, un grande maestro a cui sono molto legato affettivamente, lo sanno tutti in Italia e nel mondo che è Galeone. Sono stato molto fortunato a incontrarlo, senza togliere nulla agli altri allenatori, perché ho avuto molto anche dagli altri tecnici. E' normale che con lui ho passato parte della mia carriera calcistica e soprattutto ho passato qualche mese da collaboratore ad Udine".
Sul giocatore più forte allenato: "Credo che Ibrahimovic sia stato il giocatore più forte che abbia mai allenato. Fino a questo momento devo dire di essere stato molto fortunato perchè ho allenato dei buoni e degli ottimi giocatori al Cagliari, dei grandi campioni al Milan e alla Juventus".
Su chi vede come possibile campione del futuro: "Credo che Pogba, anche se lo considero ormai un veterano perchè ha giocato tantissime partite, sia il giovane più dotato per diventare un campionissimo".
Sul fatto che quando è arrivato alla Juventus non è stato considerato in maniera elevata: "Non mi ha dato fastidio, anzi. Credo di essere stato uno dei pochi allenatore ad arrivare alla Juventus dopo aver fatto quattro anni in un'altra grande squadra. Credo che solo Capello e Trapattoni siano arrivati alla Juventus dopo aver vinto da altre parti. Ancelotti ha fatto il percorso inverso, Lippi lo stesso, quindi ecco anche perchè ho accettato molto volentieri, con grande entusiasmo, questa sfida".
Su quali traguardi vorrebbe raggiungere e quale tra i grandi allenatori sente più vicino al suo modo di essere: "Capello non l'ho avuto come allenatore, Lippi non l'ho avuto come allenatore, Ancelotti stesso non l'ho avuto come allenatore, posso dire solamente che hanno dimostrato in Italia e in Europa di essere gli allenatori più bravi che ci sono. E questo a dimostrazione che in Italia ci sono degli ottimi allenatori e la scuola di Coverciano è molto buona".