Non erano pochi i dubbi legati alla tenuta del centrocampo bianconero prima della sfida con l'Empoli. D'altronde, rinunciare in un colpo solo a fenomeni come Pirlo, Pogba e Marchisio sarebbe difficile se non impossibile per qualunque squadra, figuriamoci per una Juve costretta a battezzare una linea mediana completamente inedita. E che per la prima volta in stagione ha dovuto abbandonare il solito fioretto, per sposare un'inevitabile mazza ferrata. Al fianco di un Vidal volitivo ma pur sempre lontano parente del Re Artù che ha trascinato la Juve a tre scudetti consecutivi, sono scesi in campo due elementi di sostanza come Sturaro e Padoin. Autori entrambi di una prestazione matura e concreta quanto basta per aver fatto capire ad Allegri come siano anche loro pronti a fornire il proprio contributo in questo finale di stagione. Chieder loro la stessa qualità o lo stesso tipo di calcio nelle corde dei titolari non è ne sarà mai possibile, ma con un centrocampo ridotto ai minimi termini Allegri ha ricevuto le risposte che si aspettava: sa che può contare anche su Sturaro e Padoin, sa che può puntare anche su una Juve operaia. Bella, no. Efficace, sì.

Nicola Balice