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Allegri: 'Io alleno così. Con Berlusconi...'
Allegri parla anche dei presidenti che ha avuto: "Cellino, Berlusconi, Squinzi, Agnelli, Gaucci, Piero Camilli, con la sua follia, a Grosseto. Tutti importanti. Berlusconi mi esonerò? Me lo comunicò Galliani, poi il giorno dopo mi telefonò Berlusconi. Hanno romanzato tanto, inventando dissidi e complotti, ma la verità è che con il Berlusca ho sempre avuto un ottimo rapporto. È simpatico. Anzi, molto simpatico. Poi se mancano i risultati ci si può dividere, ma il rispetto reciproco non è mai mancato. Dopo Napoli-Juve? "Quando tutti pensano di farmi il funerale poi si ricredono, adesso inizio a divertirmi io", dissi. Ma non porto mai rancore, è una fatica inutile. Il calcio è una chiacchiera da bar. Fanno tutti i professori, parlano di tattiche e schemi, ma la verità è che nel pallone non si inventa nulla dal ’92, dall’abolizione del passaggio indietro al portiere. Il resto sono puttanate. Nella vita ho fatto tante cazzate e sulla mia carriera di allenatore nessuno avrebbe scommesso un mezzo caffè. «Allegri è un coglione», dicevano. «Gioca al Casinò, punta sui cavalli, ha lasciato la sposa sull’altare, è solo una testa matta». Diventare chi sono è stato sfidare un pregiudizio. Dimostrare che le origini hanno un senso: vengo da Livorno, sono di scoglio e lo scoglio, come si sa, è duro. A Livorno si dice: «Meglio invidiati che compatiti». Mi pare renda l’idea".