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    Allegri-Juve, il divorzio conviene a tutti

    Allegri-Juve, il divorzio conviene a tutti

    • Stefano Agresti
    Parlando del suo futuro alla Juve, Allegri oggi ha detto: "La mia decisione l'ho presa un anno fa". Il concetto è abbastanza chiaro, ancorché espresso in modo solo parziale: l'estate scorsa ho scelto di rimanere, e perciò ho rinnovato il contratto; di conseguenza non prendo in considerazione altre ipotesi. Si tratta di una frase quasi dovuta, nel momento in cui per la prima volta rischia di perdere uno scudetto a Torino dopo quattro anni di trionfi. Immaginate cosa sarebbe successo se avesse dichiarato: non so se rimango, ne parliamo a fine campionato. Non sarebbe stato intelligente e utile, né 'allegriano', cioè di un allenatore che non sbaglia mai una dichiarazione.

    Che Allegri rimanga davvero alla Juve, però, è tutto da vedere. Dipenderà anche da come finirà la stagione, perché uno scudetto perso in questo modo potrebbe incrinare molti rapporti già traballanti con alcuni calciatori importanti dello spogliatoio (ad esempio Dybala: sembra da escludere che la società possa comportarsi con Paulo come con Bonucci per salvaguardare il tecnico). Non saranno però solo i risultati a incidere sulla permanenza o meno di Max sulla panchina bianconera: entrambe le parti potrebbero convenire che, scudetto o meno, il divorzio sia la soluzione migliore per tutti.

    La Juve ha bisogno di ripartire, in qualche modo di rifondarsi: provarci con un allenatore nuovo, che possa portare qualcosa di diverso (non necessariamente di migliore), sarebbe la scelta forse più logica. Inoltre, tranne casi eccezionali, è auspicabile cambiare tecnico dopo un numero non eccessivo di stagioni, anche per dare all'ambiente un'iniezione di energia. Marotta ama(va) dire: "In panchina la stessa persona può rimanere anche per tre o quattro anni". Siamo già alla soglia limite.

    Poi c'è Allegri, che oggi è giustamente osservato con attenzione da molti grandi club di tutta Europa: per lui sarebbe il momento giusto per cambiare, affrontando l'esperienza all'estero che tanto lo stimola; se dovesse sbagliare una stagione alla Juve, la considerazione nei suoi confronti potrebbe ridursi d'improvviso (è una legge del calcio). Non solo: in estate ci sarà una vera rivoluzione delle panchine. Cambieranno il Psg, il Chelsea, l'Arsenal, il Bayern (che ha già preso Kovac), magari anche il Barcellona. Quando ci saranno tante opportunità tutte assieme?

    Per questo Allegri e la Juve potrebbero anche decidere di separarsi. Scudetto o non scudetto. E senza rancori: da ottimi amici.

    @steagresti

     

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