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Allegri: 'Io alla Ferguson? Ci spero perché starei alla Juve a lungo. In Europa ora si deve vincere'
IL CALCIO E' SEMPLICE - "C’è qualcuno che vuole rendere il calcio più difficile e mi fa andare fuori di testa. Con chi ce l'ho? Non ce l’ho con nessuno, dico solo che si rende complicato ciò che è semplice. La semplicità è la cosa più complicata, ma si sta andando verso una direzione non corretta, perché complicare le cose rende ancora più difficile il lavoro".
AZIENDALISTA - "Un allenatore aziendalista è un allenatore che porta risultati. Io mi reputo un manager dell’azienda Juventus, che alla fine dell’anno deve portare a casa il risultato, non solo a livello sportivo, ma anche a livello di crescita dei giocatori. Risultati che incidono alla fine anche sul bilancio della società".
ALLA JUVE A LUNGO - "Se mi piacerebbe un ruolo "alla Ferguson"? Io spero di sì, perché vorrebbe dire rimanere tanti anni alla Juve".
MODULI O GIOCATORI - "L'allenatore deve dare un’organizzazione di gioco e avere la lucidità di capire fino a dove possono arrivare i giocatori che ha a disposizione. Quelli che possono arrivare a 7 e devono dare 7, quelli che possono arrivare a 10 devono dare 10. L’importante è che l’allenatore conosca le qualità e il punto fino a dove può arrivare il giocatore che ha davanti. Non possono tutti fare le stesse cose, questa è una legge di vita".
CALCIO TOTALE - "L’Olanda è l’esempio di un sistema in cui sono stati costruiti per molti anni giocatori singoli molto bravi, poi che non abbiano vinto è un altro discorso. Il calcio olandese era un calcio totale perché tutti sapevano giocare in tutte le zone del campo. L'Ajax? Il merito della crescita è dei singoli talenti all’interno di un sistema che insegna ai ragazzi a giocare a calcio, che non li “meccanizza”".
LA CHAMPIONS - "Il compiacersi e la presunzione ti possono far perdere il senso della realtà. Nella finale col Real abbiamo avuto eccessivo ottimismo e sicurezza. In Europa ora devi vincere, come devi vincere in Italia".