Allegri e Mourinho: 16 milioni di ingaggio, 18 punti in meno di Pirlo e Fonseca. E il gioco è peggio dei risultati
L’estate è volata via in questo modo, come se le colpe della stagione nera - quella passata - di Juve e Roma fossero da attribuirsi agli allenatori. E allora, pur di cambiarli e sostituirli con nomi di grido, non si è guardato a spese: Allegri guadagna 9 milioni a stagione e per tornare in bianconero ha rinunciato niente meno che al Real; Mourinho ne prende 7 e forse ha colto l’occasione perché nessun altro, dopo gli esoneri da United e Tottenham, era disposto a coprirlo d’oro.
I risultati sono sconcertanti. Nelle prime 26 partite di campionato, Allegri ha conquistato 8 punti in meno di Pirlo: 55 a 47. Mourinho è andato perfino peggio nel confronto indiretto con Fonseca: 51 punti (considerata la sconfitta a tavolino contro il Verona per il caso Diawara dopo lo 0-0 sul campo) a 41, meno 10. Messi assieme, i presunti maghi Max e Mou hanno ottenuto 18 punti in meno rispetto ai bistrattati predecessori. E se Allegri ha quanto meno l’alibi della cessione di Ronaldo, mal rimpiazzato se non a gennaio con l’arrivo di Vlahovic, a Mourinho manca anche questa attenuante: la Roma ha investito quasi 90 milioni nel mercato estivo, primo club d’Italia e quinto club d’Europa per denaro speso, e a gennaio ha cercato di accontentare l’allenatore con due rinforzi suggeriti da lui stesso, Maitland-Niles e Sergio Oliveira.
C’è però un aspetto, nel lavoro di Allegri e Mourinho, che è perfino peggiore dei risultati: nessuno dei due è riuscito a trasmettere un’identità, un gioco, un’idea alla squadra. Cosa sono oggi Juve e Roma? Quale modulo prediligono? Quali sono le sicurezze sulle quali si basano? Qual è la strada tracciata per crescere in futuro? Domande che non hanno risposta, perché Max e Mou non ne hanno date.
@steagresti