Allegri e il pupillo Fagioli: le due idee della Juve per il futuro
La stagione 2018-2019 non è stata una stagione qualunque: è stata, per intero, l'ultima annata calcistica segnata dalla normalità, con calendari consueti e tifosi sugli spalti. È stata speciale, nello specifico, per Nicolò Fagioli e Massimiliano Allegri. Lanciato tra i grandi il primo, all'ultimo (vincente) ballo bianconero il secondo. Tutto parte durante la tournée estiva negli Usa: per Fagioli, ai tempi ancora minorenne, si aprono le possibilità di calcare palcoscenici di livello. Dentro con il Bayern, titolare con Real Madrid e All-Star: un'iniezione di fiducia non così comune per un 17enne. Che, dopo poco, venne elogiato senza troppi giri di parole. Era il settembre 2018 e di lui Allegri spiegava: "Abbiamo un ragazzo, che è un 2001, e adesso ve lo dico: vederlo giocare a calcio a un piacere. Si chiama Nicolò Fagioli, è un piacere perché conosce il gioco. Ha i tempi di gioco giusti, come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono tutti gli anni di ragazzi così".
LE IPOTESI PER IL FUTURO - Parole e musica che nessuno ha mai dimenticato. Il giovane Nicolò, così, è cresciuto con l'etichetta di pupillo di Allegri appiccicata addosso. Fino alla scorsa stagione, dove Pirlo gli ha concesso 20' in Serie A e 87' in Coppa Italia, piccoli traguardi che si aggiungono al ruolo di protagonista dell'Under 23. Centrocampista classe 2001, Nicolò Fagioli sbarcò a Torino 15enne, con la Juve che lo prelevò dalla Cremonese strappandolo alla concorrenza dell'Inter. Cresciuto come trequartista ed esterno, diventa regista basso grazie ad un'intuizione proprio di Allegri. Che oggi, due anni dopo l'addio, torna in pista per inseguire l'obiettivo scudetto. Eppure, secondo quanto appreso da calciomercato.com, le porte della prima squadra restano socchiuse. L'idea del club, infatti, è di mandarlo in prestito per trovare spazio e minutaggio, aumentando l'esperienza con i grandi e salendo di livello dopo l'avventura in Serie C. L'alternativa, complice la crisi post-Covid e un pesante rosso a bilancio, è la plusvalenza, sulla falsa riga dei tanti giovani che - negli anni scorsi - hanno dato ossigeno ai conti bianconeri grazie a scambi e ingegnose trattative.
LE IPOTESI PER IL FUTURO - Parole e musica che nessuno ha mai dimenticato. Il giovane Nicolò, così, è cresciuto con l'etichetta di pupillo di Allegri appiccicata addosso. Fino alla scorsa stagione, dove Pirlo gli ha concesso 20' in Serie A e 87' in Coppa Italia, piccoli traguardi che si aggiungono al ruolo di protagonista dell'Under 23. Centrocampista classe 2001, Nicolò Fagioli sbarcò a Torino 15enne, con la Juve che lo prelevò dalla Cremonese strappandolo alla concorrenza dell'Inter. Cresciuto come trequartista ed esterno, diventa regista basso grazie ad un'intuizione proprio di Allegri. Che oggi, due anni dopo l'addio, torna in pista per inseguire l'obiettivo scudetto. Eppure, secondo quanto appreso da calciomercato.com, le porte della prima squadra restano socchiuse. L'idea del club, infatti, è di mandarlo in prestito per trovare spazio e minutaggio, aumentando l'esperienza con i grandi e salendo di livello dopo l'avventura in Serie C. L'alternativa, complice la crisi post-Covid e un pesante rosso a bilancio, è la plusvalenza, sulla falsa riga dei tanti giovani che - negli anni scorsi - hanno dato ossigeno ai conti bianconeri grazie a scambi e ingegnose trattative.