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Allegri dà fiducia a McKennie: la Juve si gioca molto a Napoli, Weston si gioca tutto
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PROBLEMI A STELLE E STRISCE - Il ritorno dagli Stati Uniti è stato quantomai turbolento. In patria sono stati molto severi con il numero 14 della Juventus, tanto che il più tenero è stato, almeno a parole in conferenza, il commissario tecnico Berhalter, colui che a conti fatti ha preso la decisione di rispedirlo a casa, escludendolo dal match con il Canada e, di conseguenza, da quello con Honduras. McKennie ha chiesto immediatamente scusa, anticipando anche le voci che poi si sono susseguite, ma se le ricostruzioni emerse in patria e raccontate anche da Espn corrispondessero a verità, riconquistare la fiducia non sarà affatto facile. I fatti sarebbero, infatti, ben più gravi della prima ricostruzione, che raccontava di una punizione per una sessione di autografi senza mascherina: fuga dal ritiro e una notte trascorsa con un ospite non autorizzato in camera.
RITROVARSI - Il rientro anticipato ha regalato, se non altro, qualche giorno in più di lavoro alla Continassa agli ordini di Allegri, che in condizioni normali l'avrebbe riaccolto soltanto nella giornata di ieri. Sessioni di allenamento fondamentali alla luce delle già citate assenze, ma che non possono bastare per cancellare l'amarezza del club bianconero per i comportamenti dell'americano, non in linea con quelli di chi dovrebbe rappresentare la Juve. Già a gennaio il mercato intorno a lui potrebbe riaccenersi, tornando a proporre soluzioni drastiche. Per far cambiare strada al destino e tenersi stretta la maglia bianconera, servono mesi da Juve. In campo e fuori. A cominciare da Napoli, dove i bianconeri si giocano tre punti fondamentali e Weston già un piccolo pezzo di futuro.