AFP/Getty Images

Allegri: dai 5 scudetti allo strano compleanno senza calcio, ma la Juve ascolta i suoi consigli
Ma Allegri, alla sua età, con l’ironia della sua terra e del suo mare, non vive di rivincite, men che meno di ripicche. In questi giorni è a Livorno, con suo padre, i figli, gli amici di sempre e Ambra. E’ appena rientrato dalla Croazia e ne è rimasto stregato. Non c’entra l’effetto-Mandzukic, ma lo splendore di Spalato. Dice che questo sarà il suo anno sabbatico, peraltro ben remunerato dalla Juventus, e non possiamo fare altro che credergli, anche se Parigi, Madrid, Barcellona, Londra, e le altre le città delle big, sanno che in caso di necessità Allegri è libero.
Non essendo un maniaco del pallone, c’è da giurare che in questi giorni di alte temperature preferisca il mare alla Continassa. Ma quanto potrà davvero resistere? Anche se non pensa al calcio 24 ore al giorno, anche se la sua vita è comunque piena, gli tornerà presto la voglia di sfidare Sarri, Conte e il suo simile Ancelotti. Non necessariamente in Serie A, va bene (meglio) anche solo in Champions. Max ha vinto sei scudetti, cinque di fila, giocando un calcio che a un po’ di gente non piaceva. Suo malgrado è diventato un elemento di rottura nell’eterna discussione fra il risultato e il gioco, fra la concretezza e la bellezza. Lui da una parte, Sarri dall’altra. Certo, a guardare la Juve di queste amichevoli sembra che sulla panchina ci sia ancora Allegri, ma è presto. Sarri ha ricordato, pro domo sua, che all’inizio le sue squadre faticano sempre e che il Napoli che voleva prese corpo a metà settembre.
A 52 anni e con 6 scudetti in bacheca, più 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, 4 Panchine d’oro, due finali di Champions (che per qualcuno sono sconfitte, non affermazioni: chi la pensa così chieda ad Ancelotti - quattro volte finalista - quanta fatica si faccia ad arrivare in fondo), la sua assenza nel nostro campionato è un peccato. Con Conte, Ancelotti, Sarri e Giampaolo avremmo avuto in Serie A i migliori cervelli delle panchine. Ma chi l’ha detto che prima o poi non possa accadere?
Nel frattempo, auguri vecchio Max.