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Alleanza Juve-Valencia: incontri e colpi, da Zaza e Cancelo al fattore Mendes
CRONACA DI UN'ALLEANZA - Nel gennaio 2017 l'inizio del dialogo tra i club. In un freddo gennaio milanese i dirigenti valenciani facevano tappa fissa nel capoluogo lombardo e, in particolare, a Palazzo Parigi, dove con Beppe Marotta e Fabio Paratici programmavano una "juventinizzazione" della propria rosa. Due, in particolare, gli obiettivi: Simone Zaza e Patrice Evra. Affare fatto per l'attaccante lucano, allora in prestito al West Ham, discorsi che non decollarono, invece, per il terzino francese, che in quello stesso gennaio passò al Marsiglia. A qualche mese di distanza, nuovo canale: sul piatto Neto - in uscita dalla Juve - e Joao Cancelo, allora esterno molto offensivo, forse troppo, per cui gli uomini mercato bianconeri decisero di non affondare il colpo.
FATTORE MENDES - Tutto cambiato la scorsa estate, quando - dopo una stagione all'Inter - la Juve decise di puntare con forza sul portoghese, versando 40 milioni di euro nelle casse del club spagnolo grazie anche all'intervento di un altro protagonista di questa storia: Jorge Mendes. Nuovi summit a inizio giugno tra i due club, colazioni di lavoro con la Gestifute (l'agenzia del potente procuratore) che portarono alla fumata bianca. E che hanno posto le basi per altri colpi, per i nuovi talenti messi in mostra da uno dei club su cui Mendes riesce a far sentire maggiormente la sua influenza. Da Gaya a Guedes, passando per Soler: nomi pronti ad aggiungersi a un elenco già lungo.