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Allan da Brasile grazie a Sarri: oggi vale Nainggolan e Pjanic
Maurizio Sarri ha fornito l'assist, starà ora al ct del Brasile Tite stabilire se sfruttarlo o meglio. Con tutto il rispetto per Renato Augusto, il giocatore che completa il terzetto tipo formato da Casemiro (o Fernandinho) e Paulinho, oggi un giocatore come Allan non può non coltivare la legittima ambizione di essere titolare al prossimo Mondiale con la maglia della Seleçao. Giocatore estremamente sottovalutato nella macchina quasi perfetta del Napoli, il classico ingranaggio che se c'è non te ne accorgi, ma che quando viene a mancare fa saltare tutto il meccanismo. Ma soprattutto uno dei tanti talenti grezzi esaltati da un sistema di gioco, quello di Sarri, in cui il collettivo finisce per elevare all'ennesima potenza il singolo.
NON SOLO INCONTRISTA - Vero equilibratore del centrocampo azzurro, ma non per questo riducibile al ruolo di recuperatore di palloni. Allan è il moto perpetuo di un Napoli che fa del recupero della palla nella metà campo avversaria il suo cavallo di battaglia, senza mai perdere lucidità negli ultimi, zona di campo nella quale ha saputo diventare molto più continuo e incisivo che in passato. In 19 giornate di campionato, di cui 14 da titolare, ha già realizzato 3 gol e fornito 2 assist, cifre che lo avvicinano alla sua prima stagione napoletana (3 e 7 tra campionato ed Europa League) o alla sua ultima con la maglia dell'Udinese (2 e 6), club che anche nel suo caso ha dimostrato di avere un dono particolare nello scovare talenti in giro per il mondo.
COME NAINGGOLAN E PJANIC - L'Allan di oggi è più completo, più maturo, uno che dallo status di "normale" è passato a quello di "grande", lo stesso percorso capitato a tanti altri suoi compagni di squadra, da Koulibaly e Ghoulam passando per Mertens, Insigne e Callejon. Impossibile far finta di non vedere e non riconoscere i meriti di Sarri nella valorizzazione di un calciatore pagato 11,5 milioni di euro nell'estate 2014 e che oggi ne vale tranquillamente il triplo. Recupera palloni, segna e fa segnare: meno appariscente forse perchè meno mediatico del romanista Nainggolan o meno elegante dello juventino Pjanic, ma assolutamente sul podio dei migliori centrocampisti del campionato italiano.
NON SOLO INCONTRISTA - Vero equilibratore del centrocampo azzurro, ma non per questo riducibile al ruolo di recuperatore di palloni. Allan è il moto perpetuo di un Napoli che fa del recupero della palla nella metà campo avversaria il suo cavallo di battaglia, senza mai perdere lucidità negli ultimi, zona di campo nella quale ha saputo diventare molto più continuo e incisivo che in passato. In 19 giornate di campionato, di cui 14 da titolare, ha già realizzato 3 gol e fornito 2 assist, cifre che lo avvicinano alla sua prima stagione napoletana (3 e 7 tra campionato ed Europa League) o alla sua ultima con la maglia dell'Udinese (2 e 6), club che anche nel suo caso ha dimostrato di avere un dono particolare nello scovare talenti in giro per il mondo.
COME NAINGGOLAN E PJANIC - L'Allan di oggi è più completo, più maturo, uno che dallo status di "normale" è passato a quello di "grande", lo stesso percorso capitato a tanti altri suoi compagni di squadra, da Koulibaly e Ghoulam passando per Mertens, Insigne e Callejon. Impossibile far finta di non vedere e non riconoscere i meriti di Sarri nella valorizzazione di un calciatore pagato 11,5 milioni di euro nell'estate 2014 e che oggi ne vale tranquillamente il triplo. Recupera palloni, segna e fa segnare: meno appariscente forse perchè meno mediatico del romanista Nainggolan o meno elegante dello juventino Pjanic, ma assolutamente sul podio dei migliori centrocampisti del campionato italiano.