Zazzaroni: Allacciamoci nel fango
Sei morti a Genova, il sindaco messo in croce (ha autorizzato l’apertura delle scuole): il fango sulla Liguria e sull’Italia, la gente per le strade sporca di dolore e di rabbia.
Poche ore più tardi altra acqua, tanta e in poche ore, un morto a Pozzuoli, una città, Napoli, incapace di gestire l’emergenza, dei sottopassaggi che in caso di pioggia diventano delle vasche col tappo, le pompe rotte, i vigili del fuoco che dicono di non poter garantire la presenza al San Paolo, la sera, perché devono pensare ai problemi della gente comune, 60mila persone pronte a riempire uno stadio che cade a pezzi e si allaga con uno sputo, le previsioni pessimistiche dei meteorologi, Bigon presente in prefettura che non viene nemmeno ascoltato, infine la prospettiva per il Napoli di giocare con la Juve tra il City e il Villarreal.
Polemiche.
Il rinvio, e la gente si chiede perché?Semplice: perché una parte del Paese non sa fare i conti con l’imprevisto o il previsto con colpevole disinvoltura: nel 2011 può bastare un allarme 3 per fermare una città di 2 milioni di abitanti.
Da altre parti per accendere una polemica si getta benzina sul fuoco. Da noi è sufficiente l’acqua, meglio se tanta.
Spazzatura.