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Alla vigilia della Liberazione la comparsa dei calendari del Duce
La presidente dell’assemblea comunale, Enza Amato, e il sindaco Gaetano Manfredi, invitano a rimuovere immediatamente le immagini inneggianti al fascismo, ribadendo la lotta dell’intera città per la liberazione del Paese. Lo scoppio della polemica sui social e in rete diffonde l’imbarazzo anche ai vertici del gruppo Fdi. Il capogruppo, Giorgio Longobardi, contattato personalmente dalla presidente Amato, si precipita alla sede del gruppo in via Verdi alle otto di sera per togliere dal muro gli stampi dedicati a Benito Mussolini. Longobardi si giustifica chiarificando che quella stanza non è la sua, ma è un locale assegnato al gruppo di Fratelli d’Italia e destinato al personale di segreteria. Al perché quei calendari siano ancora appesi, il capogruppo risponde che sono reliquie della passata consiliatura e che, per sua leggerezza, non sono state tolte.
Una vicenda che lascia a bocca aperta anche il segretario metropolitano del Pd, Marco Sarracino, che sottolinea l’importanza della città di Napoli alla Resistenza, augurandosi che i calendari vengano rimossi il prima possibile e che episodi di questo tipo non si ripetano in futuro.
Il coordinatore cittadino di Fdi, Sergio Rastrelli, esprime tutto il suo disappunto per la recente scoperta e afferma che bisognerebbe evitare qualsiasi comportamento che possa danneggiare o mortificare i luoghi pubblici.