Dieci anni di Atletico: i segreti di Berta, dalla banca alle voci su Juve e Milan
IL LEGAME COL CHOLO - Una vita in rojiblanco, scandita da grandi acquisti, scommesse vinte, momenti difficili ma anche da grandi rivincite, tutte sul campo, grazie alla forza del valore principale che alla fine ti premia sempre: il lavoro. Quello fatto con dedizione, cura, attenzione e onestà. Il ds italiano, sempre al fianco di Simeone, ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere in terra spagnola, come due campionati, una Supercoppa e una Copa del Rey, inserendosi in modo prepotente tra le due grandi superpotenze Real-Barcellona. In Europa, l’Atletico, sotto la gestione Simeone-Berta, ha alzato tre Europa League e tre Supercoppe europee, sfiorando la Champions per ben due volte, dopo aver raggiunto e perso due finali storiche, nel 2014 a Lisbona e nel 2016 a Milano, contro il Real Madrid. Quest’anno, dopo un momento di crisi, adesso la squadra si è ricompattata e corre veloce verso l’ennesima qualificazione alla prossima Champions.
SIRENE EUROPEE - Orgoglio italiano in giro per l’Europa, spagnolo adottato, che vive e pensa al suo Atletico Madrid h 24. E le occasioni per provare un’esperienza nuova ci sono state, perché negli ultimi mercati Andrea Berta è stato corteggiato seriamente da grandi club, come PSG, Manchester United e Chelsea. Senza contare le voci dall’Italia, prima il Milan, e recentemente la Juventus, che effettivamente è alla ricerca di un direttore sportivo e deve capire che strada percorrere.
TUTTI I COLPI - Andrea Berta, in ogni caso, la strada ce l’ha già e si chiama Atletico Madrid. Il ds è al lavoro alla ricerca di nuovi calciatori che possano, economicamente e tecnicamente, rientrare nel progetto rojiblanco. Ha sempre un piano, ha sempre un’alternativa o una soluzione. Da ricordare i ‘colpi’ ad affetto chiusi negli ultimi anni, come Griezmann dalla Real Sociedad oppure Oblak dal Benfica, Rodri dal Villarreal o Angel Correa, direttamente dal San Lorenzo, Argentina. Storico l’affare Joao Felix nell’estate 2019, che gli è valso il Globe Soccer Awards come miglior direttore sportivo dell'anno. Il motivo è semplice: il miglior giovane in circolazione all’epoca non sceglie né il Bayern Monaco né il City né qualsiasi altro top team, bensì l’Atletico Madrid. Tra gli acquisti da ricordare c’è anche il recentissimo Reinildo, preso per poco meno di 3 milioni dal Lille ma calciatore dalle performance incredibili, una delle rivelazioni degli ultimi mesi in Liga. Il calcio va veloce, e spesso i cambiamenti all’interno di un club sono troppo repentini. Un po’ per la poca pazienza, un po’ perché manca la fiducia. Ma l’Atletico è la dimostrazione che se c’è una buona struttura alla base, si può lavorare insieme anche per dieci anni. Vincendo tanto.