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Alla scoperta del Granada, la capolista di Liga davanti a Barcellona e Real Madrid
INIZIO PIROTECNICO – È il 17 agosto e il Villarreal ospita il neopromosso Granada per la partita inaugurale della stagione. Sembra un match già scritto, visto il blasone del Sottomarino giallo, e i invece i Rojiblancos lo rimontano per quattro volte. Finirà 4-4 e da quel momento il Granada subirà solamente sei reti nelle successive nove partite.
46 ANNI – I più maturi tifosi se lo ricorderanno, era il 30 settembre 1973 e il Granada era primo in classifica, proprio come adesso, a lottare contro Atletico, Saragozza e i futuri campioni del Barcellona. Il rinvio del Clasico e la vittoria contro il Betis firmata Vadillo, ha permesso al club del presidente cinese Jiang Lizhang di toccare il cielo con un dito e sognare ad occhi aperti: tornare a dire “saludar al líder” avendo un punto in più dei blaugrana, dell’Atletico, della Real Sociedad e del Siviglia, non è cosa che capita tutti i giorni.
FORZA DEL GRUPPO – Quando si hanno idee, quando si ha volontà, quando si ha fame e tutti remano dalla stessa parte, non importa avere nomi altisonanti o spendere cifre iperboliche sul mercato. Si perché dalle parti del “Nuevo Estadio de Los Cármenes”, non ci sono né prime donne e né calciatori blasonati, i conosciuti ai più sono infatti solamente l’ex Lione e Roma Gonalons, l’ex Udinese Machis e l’ex Valencia Soldado. La somma delle reti, ad esempio, è distribuita in modo uniforme, con già dieci giocatori in gol e nessuno che supera le tre reti realizzate. Il numero dieci Puertas, il mediano Azeez, il difensore centrale Duarte, il terzino stakanovista Diaz: sono solo quattro degli umili mestieranti del trentottenne tecnico Martinez, alla prima esperienza in un campionato maggiore, dopo la gavetta in serie minori e come assistente al Siviglia.
LA CILIEGINA SULLA TORTA – A dare ulteriore forza e spinta a questo inizio di stagione ci ha pensato il match contro il Barcellona, sconfitto dal solido 4-2-3-1 del Granada per due a zero. Il tempo passa, le consapevolezze aumentano, la fiducia cresce e i sogni diventano sempre più grandi: i Rojiblancos hanno ancora tanta voglia di stupire.