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    Inzaghi, che scossa con Caicedo! Immobile come Hulk, solo Milinkovic è in crisi

    Inzaghi, che scossa con Caicedo! Immobile come Hulk, solo Milinkovic è in crisi

    • Franco Recanatesi
      Franco Recanatesi
    Stavolta la vittoria della Lazio arriva allo scadere, quando al Mapei è quasi buio, sotto catinelle d'acqua, mentre tutti pensavano ormai al terzo pareggio consecutivo fra queste due squadre toste, sempre alla ricerca del gol. E l'ispiratore è stato ancora lui, Luis Alberto, artista del pallone di altra categoria: triangolo con Caicedo in un fazzoletto, giravolta del "Panterone" e palla nell'angolino. Ottavo assist dello spagnolo, trentesimo in 83 partite con la maglia biancoazzurra, quinta vittoria consecutiva dei ragazzi di Inzaghi, impresa che non riusciva da due anni.

    Mi scuso con chi ha idiosincrasia per i numeri, ma questa partita va raccontata proprio con i numeri. Quelli di Immobile, pure, che ha aperto le marcature con il suo quindicesimo gol, tanti quanti in totale ne aveva segnati lo scorso campionato. Gol sporco, solo perché a Consigli il pallone lento è sfuggito sotto il petto, ma prezioso nella preparazione Luis Alberto-Correa e abile nello stoccatore stretto fra tre difensori. Da otto partite Immobile segna sempre, al Sassuolo ne ha fatti 9, 81 con la Lazio in A come un simbolo degli aquilotti, Tommaso Rocchi, 103 con la maglia che ora indossa.

    Alla fine del primo tempo, proprio negli ultimi secondi, aveva pareggiato Ciccio Caputo, un altro che ai gol dà del tu, bomber incompreso e testardo: ne ha fatti 119 negli ultimi otto anni con quattro squadre diverse, media fantastica di 15 l'anno. Di lui le grandi squadre non si sono mai fidate. Gol convalidato dal Var: Caputo è sfilato sul secondo palo su una palla proveniente da calcio d'angolo e spizzata da Peluso, si sospettava in fuori gioco ma c'era Patric più vicino a lui alla linea di fondo.

    Beh, basta con i numeri, altrimenti questo articolo diventa una tavola pitagorica. E questa partita un sudoku. Invece è stata una partita divertente che la Lazio ha vinto a stento ma con merito. Solita Lazio degli ultimi tempi, e questo è già tanto, perché le soste del campionato non le ha mai digerite bene. Ultime due volte: sconfitta a Ferrara con la Spal e pareggio interno con l'Atalanta dopo un primo tempo da incubo. Inzaghi stavolta ha giocato d'anticipo, menando una ramanzina solenne ai suoi giocatori che in settimana erano apparsi distratti.

    Si è visto subito che la squadra era stata scossa: partenza a razzo, pressing totale, Sassuolo assediato. Al quarto d'ora Consigli volava a deviare un diagonale a giro di Luis Alberto che veniva commentato sui social dalla moglie Patricia con un affettuoso incoraggiamento: "La prossima volta entra, amore". Luis l’avrebbe letto nell'intervallo traendone, immagino, grande forza. Contrariamente alle sue abitudini, stavolta la Lazio pendeva a destra, dove Lazzari sgommava che era una bellezza, facendo girare la testa al povero Peluso, dieci anni di più e un passato - molto remoto - nelle giovanili biancoazzurre.

    Immobile, che deve sentirsi in questi giorni come Hulk, svariava per tutto il campo, i ricami con Correa e Luis Alberto scaldavano gli infreddoliti spettatori più del caffè bollente Borghetti (c'era una volta negli stadi, ora non so…), la difesa reggeva bene i timidi assalti di Caputo e Boga (deludente), correndo un pericolo soltanto in un paio di occasioni e sempre per colpa di Caputo. Il pari veniva da un calcio da fermo - ancora una volta - e da una distrazione difensiva che consentiva a Caputo di realizzare in perfetta solitudine.

    Meglio nella ripresa il Sassuolo, peggio la Lazio. La sostituzione di Luiz Felipe, ammonito, aveva l'effetto di rivoluzionare l’assetto arretrato: Acerbi passava da sinistra al centro, Bastos prendeva la destra del trio, Patric si spostava a sinistra. Non una pedina rimaneva al suo posto. Il palleggio diventava più difficoltoso, la partenza dell'azione da dietro - come Inzaghi predica - più ruvida. Sulla fascia sinistra, oltretutto, l'uscita di Lulic (altro ammonito: Inzaghi è specialista nel colorare di rosso cartellini gialli) rendeva più macchinosa la manovra, perché Lukaku non è ancora al top. E a destra Lazzari non sprintava come prima, anche perché De Zerbi gli aveva appiccicato alle costole il greco Kyriakopoulos, più veloce di Peluso.

    In compenso Luis Alberto continuava a infischiarsene di qualsiasi guardiano (Duncan soprattutto) e Lucas Leiva a contrastare e impostare senza sosta.
    L'unico fuori dai fraseggi pareva Milinkovic, in crisi senza fine. Che Inzaghi volesse vincere a tutti i costi lo ha dimostrato spingendo il serbo una decina di metri più avanti, rischiando il buco a centrocampo ma sperando che il suo ex risolutore di partite si scrollasse di dosso la tristezza di un ruolo non suo. Speranza non ripagata. Felice, invece, il cambio Correa-Caicedo a poco più di dieci minuti dalla fine. Perché Correa su quel campo fangoso mostrava debito d'ossigeno. E perché Caicedo finiva con la prodezza che inchioda la Lazio al terzo posto spalancando luminose prospettive.
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    Sassuolo bello a volte (Locatelli sugli scudi più da trequartista che da scudo su Leiva) e tignoso sempre, bravissimo Toljan nelle proiezioni offensive. Se De Zerbi avesse potuto contare anche su Berardi e Defrel, per la difesa laziale sarebbe stata più dura. Acerbi è uscito salutando il suo vecchio pubblico dal quale a sua volta è stato omaggiato dopo cinque anni, 157 partite e 11 gol in neroverde. Ma sto rimettendo in fila i numeri, la finisco qui. Non senza avere registrato al Mapei un velo di tristezza per la scomparsa del presidente Squinzi e appena cinquanta giorni dopo, della sua amatissima moglie. Non con pochi meriti, anch'essa, nello straordinario cammino di una grande squadra di provincia.


    IL TABELLINO

    Sassuolo-Lazio 1-2 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 33' p.t. Immobile (L), 45' p.t Caputo (S), 45'+ 2' s.t. Caicedo (L)

    Assist: 33' p.t. Correa (L), 45' p.t. Peluso (S), 45' + 2' s.t. Luis Alberto (L)

    Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Marlon, Peluso; Duncan, Magnanelli; Djuricic (23' s.t. Kyriakopoulos), Locatelli (28' s.t. Bourabia), Boga (42' s.t. Raspadori); Caputo.  All. De Zerbi

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, Felipe (4' s.t. Bastos), Acerbi; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic (4' s.t. Lukaku); Immobile, Correa (33' s.t. Caicedo). All. Inzaghi

    Arbitro: Sig. Chiffi 

    Ammoniti: 15' p.t. Peluso (S), 23' p.t. Lulic (L), 43' p.t. Felipe (L), 34' s.t. Bastos (L)

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