Focus bwin. Albertini a CM: 'Erasmus e squadre B per i giovani'
Il vicepresidente della Figc, Demetrio Albertini ha rilasciato un'intervista in esclusiva a Calciomercato.com
Settimana scorsa è stato a Bruxelles: di cosa si è discusso?
"Sei mesi fa sono stato nominato coordinatore della commissione europea per lo sviluppo dello sport, in supporto al relatore italiano Roberto Pella (delegato Anci, ndr). Abbiamo già fatto una serie di incontri a livello parlamentare. Grazie al Trattato di Lisbona, per la prima volta saranno stanziati dei finanziamenti diretti al mondo dello sport. La commissaria all'Istruzione, Androulla Vassiliou ha preannunciato che sarà creato un fondo europeo per lo sport da 210 milioni per sette anni. Investire quasi un miliardo e mezzo di euro in totale vuol dire che lo sport viene visto come uno strumento di rilancio anche in un momento di crisi economica come questo. Non sono stati ancora scelti nel dettaglio i settori d'intervento, ma da parte nostra abbiamo già dato alcune indicazioni come lo sport per tutti dai bambini agli anziani, la lotta al doping e alle scommesse clandestine. Inoltre è in rampa di lancio il progetto Erasmus per creare un college di studenti a livello europeo con degli scambi interculturali, dove si possano valorizzare anche le competenze e l'esperienza degli ex atleti nel ruolo di ambasciatori internazionali".
A livello di istruzione sportiva, a che punto è l'Italia rispetto al resto d'Europa?
"Confrontandoci con tutte le diverse realtà dei Paesi membri, purtroppo abbiamo notato delle nostre carenze rispetto alle efficienze degli altri. Ad esempio in qualche nazione si fa un'ora al giorno di educazione fisica, anche quando andavo a scuola io da bambino si dava più importanza allo sport rispetto ad oggi. Il Coni ha già investito 5 milioni di euro per l'alfabetizzazione motoria nelle scuole primarie, iniziando un percorso pilota che bisognerà portare avanti con altri interventi. In Italia il patto di stabilità non permette alle Regioni e ai Comuni di investire come vorrebbero nello sport, spero che nei prossimi anni venga data maggiore autonomia alle amministrazioni locali come succede già in Spagna".Come procede l'idea di creare delle squadre 'B' da far giocare nei campionati minori, in Serie B o Lega Pro?
"Concretamente non ne abbiamo ancora discusso nelle sedi ufficiali, quindi tutte le parti interessate avranno tempo e modo per ascoltare e farsi ascoltare. Tuttavia confesso di essere preoccupato perché non vedo un progetto condiviso e una visione comune dal punto di vista tecnico, così la strada diventa in salita per tutto il movimento del calcio italiano. Il mio è un discorso prettamente sportivo, non economico. Purtroppo non tutti capiscono l'importanza di far crescere i nostri giovani talenti, dando loro l'opportunità di confrontarsi con giocatori più esperti senza l'assillo del risultato".Capitolo Nazionale: la scelta di affidare il rilancio dell'Italia a Prandelli si sta rivelando azzeccata...
"Non si può mai dire a priori o a posteriori, ogni decisione è legata alla contestualità del momento in cui viene presa. Cesare disse subito sì al presidente Abete. Dopo i Mondiali 2010 in Sudafrica, nessuno si aspettava una qualificazione agli Europei da record come la nostra. Per ripartire serviva un progetto e il principale merito di Prandelli è stato quello di riuscire a creare in breve tempo un gruppo molto unito. In Nazionale si respira un'aria nuova grazie al lavoro dello staff tecnico, della federazione e anche degli stessi calciatori, che insieme sono riusciti a riavvicinare la gente. Tutti hanno piacere di far parte di questo gruppo, si sentono partecipi del progetto e per questo vengono sempre volentieri a Coverciano. Sentire gente come Cassano e Balotelli parlare di Nazionale anche quando sono nelle loro squadre di club è un piacere per il ct e per tutti noi".Dove si collocano gli Azzurri nella griglia di partenza in vista di Euro 2012?
"L'Italia deve sempre puntare al massimo, è scritto nel nostro Dna. Sulla carta ci sono delle squadre più quotate di noi come Spagna, Inghilterra e Germania, ma non sempre le favorite vincono. Sappiamo che dobbiamo ancora fare tanta strada, però c'è ancora qualche mese di tempo per poter lavorare e continuare a crescere. Poi, come in ogni competizione del genere, molto dipenderà dallo stato di forma in cui arriveranno i vari giocatori".
Come ho preso l'addio di Del Piero alla Juve annunciato da Agnelli?
"Non posso esprimere un giudizio perché non so se è stata una cosa concordata o meno. Da spettatore e amante del bel calcio, mi limito a dire che sarà un dispiacere enorme non vedere più Del Piero in maglia bianconera".
Chiudiamo con Calciopoli e lo scudetto 2006.
"Il Consiglio Federale si è già pronunciato in merito. Per ora ci limitiamo ad aspettare gli altri gradi di giudizio, poi potremo fare le nostre considerazioni del caso".