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    Albania-Serbia, più di una sfida di calcio

    Albania-Serbia, più di una sfida di calcio

    Mettere nella stessa frase Albania e Serbia è facile, ma il primo pensiero che passa per la mente di qualsiasi persona sono i rapporti tra le due nazioni, che da anni sono ai minimi storici: ce lo insegnano proprio gli eventi recenti. Nonostante tutto ciò, l'UEFA ha deciso di ignorare gli allarmi del passato e per uno strano gioco del destino nei sorteggi di Nizza, nel settembre del 2014, la Serbia e l'Albania si sono ritrovate nello stesso girone. 

    L'INFERNO DI BELGRADO - L'andata a Belgrado, lo scorso 14 ottobre, doveva essere una normale partita di calcio, ovviamente con più tensione rispetto alle altre, ma nella speranza che tutto andasse per il verso giusto. Certi particolari erano impossibile evitare, come i cori etnici dalle tribune e i fischi all'inno degli ospiti, ma i presupposti per portare a termine la partita c'erano tutti: fino al 41' del primo tempo, quando poi bastò una scintilla, una provocazione, il volo di un drone sullo stadio Partizan con la bandiera nazionalista della Grande Albania, per scatenare l'inferno del quale ci ricordiamo tutti. La partita venne sospesa, e dopo quasi un anno il TAS di Losanna ha deciso di ribaltare la decisione precedente e di dare i 3 punti all'Albania con lo 0-3 a tavolino, con in aggiunta una penalizzazione di 3 punti alla Serbia e 2 partite a porte chiuse in casa per la nazionale di Curcic, che in pratica le misero fuori portata i primi 3 posti del girone che portano all'Europeo. Mentre all'Albania permisero di sognare la storica qualificazione, sotto la guida del ct italiano Gianni De Biasi. 

    TIMORE PER IL FUORI-CAMPO - Ora però è arrivato il momento di fare i conti con la partita di ritorno, e visti gli eventi di Belgrado non sarà per nulla facile gestirla: in campo tra le due spedizioni nazionali non ci dovrebbero essere problemi, anche perchè ad arbitrare c'è il miglior arbitro possibile, l'italiano Rizzoli. Gran parte dei giocatori di entrambe le nazionali giocano in Italia, quindi si conoscono bene e quantomeno si rispettano. Il vero problema è il pre e post partita tra i tifosi. 

    SASSI VERSO IL PULLMAN SERBO - Gli albanesi stanno facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza ai giocatori serbi, che ieri sera sono arrivati nella capitale Tirana. Il governo ha schierato un poliziotto ogni 10 metri sulla strada, per garantire il sicuro passaggio del pullman degli ospiti. Non si era mai vista prima una presenza delle forze dell'ordine così massiccia: sembra però non essere bastato, poichè già durante il viaggio dall'aeroporto all'hotel c'è stato il primo momento di panico. Nonostante le strade fossero chiuse e ci fosse la presenza di parecchie pattuglie di polizia intorno al pullman e degli elicotteri sopra il mezzo, è comunque arrivato qualche sasso verso lo stesso, rompendo un vetro. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma lo schok è stato evidente. La partita è stata messa in dubbio: mentre dalla polizia albanese fanno sapere con un comunicato ufficiale che non è successo nulla, poche ore più tardi si smentiscono parlando di un bambino di 14 anni come l'autore dell'incidente.  

    LA FEDERCALCIO SERBA MINACCIA IL RITIRO - Il presidente della Federcalcio serba, Tomislav Karadzic, in serata ha dichiarato che se continueranno gli incidenti la spedizione serba partirà nello stesso momento per tornare Belgrado. A seguito di tutto ciò, questa mattina gli emissari della sicurezza albanese, serba e l'UEFA si sono riuniti a Tirana: è stata confermata la decisione di giocare la partita, con la promessa che non accadranno più incidenti. Dopo di che i giocatori serbi hanno fatto una passeggiata nel centro di Tirana, accompagnati dalla polizia e sorvegliati anche dagli elicotteri. E' andato tutto secondo i piani, nel pomeriggio poche ore prima del calcio d'inizio il pullman con i giocatori e lo staff partirà verso l'Elbasan, dove sarà accolto da circa 11 mila tifosi albanesi che sono riusciti ad assicurarsi il biglietto. 

    ARRESTATO IL PILOTA DEL DRONE - Tra questi c'era anche l'autore del misfatto di Belgrado, colui che pilotava il drone di Belgrado, ma ieri è stato arrestato dalla polizia albanese: un altro segnale importante da parte dei padroni di casa, che vogliono e sperano come tutti noi che stasera ci sia da vedere solamente una bella partita di calcio. La stessa è stata definita in Albania "la partita del decenio", visto che la vittoria potrebbe portare le aquile albanesi alla qualificazione alla prima grande competizione della loro storia. Dall'altra parte ci sarà l'orgoglio serbo: gli ospiti non hanno nulla da perdere e certamente non vorranno veder festeggiare sotto i loro occhi gli avversari per l'obiettivo che loro hanno fallito ancora una volta clamorosamente.  

    Aleksandar Miljkovic 

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