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Al-Khelaifi indagato per rapimento e tortura: si muove la giustizia francese
La denuncia risale a qualche mese fa: l’episodio sarebbe accaduto nel 2020, quando Benabderrahmane, in possesso di documenti compromettenti per il numero uno del club parigino, sarebbe stato torturato in Qatar. La questione sembra sia legata all’assegnazione del Mondiale 2022, ma anche ai diritti tv per il Medio Oriente dei prossimi due tornei della Coppa del Mondo. Benabderrahmane afferma di essere stato detenuto per sei mesi in Qatar dopo essere stato arrestato nel gennaio 2020. E che in quel periodo avrebbe subito abusi e maltrattamenti prima di essere trasferito agli arresti domiciliari. Solo in un secondo momento gli sarebbe stato concesso di lasciare il Paese a patto che non avesse divulgato documenti sensibili sul presidente del Paris Saint-Germain.
L’accusatore ha un asso nella manica. Nella memoria di un suo telefono cellulare ci sarebbero infatti tutte le comunicazioni compromettenti e le prove delle manovre oscure messe in atto per assegnare gli ultimi Mondiali al Qatar e assicurare a BeIN Media la trasmissione in chiaro delle prossime Coppe del Mondo (2026 e 2030) nel Medio Oriente.
Al-Khelaifi era già stato indagato e assolto in relazione a questa vicenda, in quanto nulla di illecito era emerso. Ora però si è mossa anche la giustizia francese che ha iniziato il suo percorso: i tre giudici dovranno istruire il caso e valutare se ci sono i presupposti o meno per un’accusa e un rinvio a giudizio.