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    Ajax, dal flop Inter ai due flop Milan: via Bergkamp, ecco Reiziger e Bogarde

    Ajax, dal flop Inter ai due flop Milan: via Bergkamp, ecco Reiziger e Bogarde

    • Pietro Scognamiglio
    Un crocevia di volti noti, dalle parti dell'Amsterdam Arena. Insieme all'allenatore Marcel Keizer saluta l'Ajax anche Dennis Bergkamp, collaboratore dell'area tecnica. Il testimone passa a Michael Reiziger e Winston Bogarde, promossi ad interim dalla seconda squadra per gestire l'ultimo turno di Eredivisie prima della sosta. Toccherà agli ex rossoneri guidare i Lancieri domenica pomeriggio nel match interno contro il Willem II. Poi dovrebbe essere scelto il vero sostituto di Keizer, complice anche la lunga sosta che attende il campionato olandese. L'Ajax infatti giocherà la sua prima del 2018 il 24 gennaio.  

    LE MOTIVAZIONI - Da un flop nerazzurro a un doppio flop milanista, verrebbe da semplificare. Pur essendo ingeneroso etichettarli facendo riferimento alle sole esperienze italiane. Discorso che vale anche per il direttore generale, un certo Edwin Van der Saar che spiega: "Abbiamo vissuto una brutta estate e un inizio di stagione confuso. Da un punto di vista sportivo, l'eliminazione dall'Europa League è sicuramente il punto più basso che abbiamo toccato. Io e il direttore sportivo Marc Overmars abbiamo parlato spesso della poca consistenza della squadra negli ultimi mesi. Mi dispiace, ma non è una decisione presa dall'oggi al domani".

    FURIA ORANGE - I media olandesi in queste ore narrano di un Bergkamp arrabbiato come nessuno l'aveva mai visto. Dalla ricostruzione emergerebbe un colloquio dai toni decisamente alti nello studio di Overmars, dove intorno alle 14 - alla presenza di Van der Saar - sarebbe stato comunicato l'esonero a Keizer e al suo staff. 

    MILANO DA (NON) BERE - Bergkamp, pur senza sfondare, nella sua parentesi interista dal 1993 al 1995 ha lasciato comunque intravvedere qualcosa di buono. Un rapporto conflittuale con la porta in campionato, ma anche otto gol decisivi per alzare la Coppa Uefa nel 1994. Aveva paura degli aerei, ma la sua carriera ha preso poi il volo in Inghilterra nel decennio (tre Premier League vinte) con la maglia dell'Arsenal. Con gli olandesi si diede simbolicamente il cambio anche in Serie A. La macchina del tempo avanza di una sola stagione ed eccoci all'estate 1996. Sulla panchina del Milan c'è il Maestro Tabarez e la società si lascia fregare dalla nostalgia, più che mai canaglia.  Michael Reiziger ed Edgar Davids aprono il filone bis dei tulipani, che avrà esiti catastrofici.  Entrambi durano appena una stagione. Il Pitbull risorgerà in bianconero, mentre il terzino destro finirà per collezionare appena dieci impalpabili presenze. Finirà al Barcellona nell'estate successiva, quella del ritorno a Milanello di Fabio Capello. Bogarde si materializza a distanza di qualche mese, estate 1997, nell'ambito della non memorabile operazione Kluivert. Giocherà solo tre volte, fornendo interpretazioni difensive imbarazzanti. Oggi, insieme a Reiziger, insegna calcio in uno dei settori giovanili più fertili d'Europa. Perché non bisogna fermarsi alle apparenze, forse. 

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