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  • Aia, Pacifici: 'Non sono gli arbitri il problema. Dichiarazioni strumentali e antisportive, attacchi senza senso'

    Aia, Pacifici: 'Non sono gli arbitri il problema. Dichiarazioni strumentali e antisportive, attacchi senza senso'

    Non solo Gianluca Rocchi, anche il presidente dell'Aia, Carlo Pacifici ha preso parola dall'aula magna di Coverciano per il bilancio di metà stagione della classe arbitrale.

    ATTACCHI INGIUSTIFICATI - "Siamo a fare il bilancio della prima parte del campionato e non capisco questa continuità di attacchi verso la classe arbitrale".

    SODDISFAZIONE - "Personalmente sono soddisfatto del lavoro che stiamo facendo e del percorso fatto con il Var, un investimento importante. Stiamo costruendo un percorso importante con un gruppo importante a Lissone. Il fatto di avere 5 Var italiani nelle 15 gare internazionali che si disputeranno da qui a fine mese riconosce il lavoro che stiamo facendo in Italia".

    GLI ARBITRI NON SONO UN PROBLEMA - "Con questi messaggi esce fuori che il problema del calcio italiano sono gli arbitri e questo messaggio lo rimando al mittente".

    COMPORTAMENTI ANTISPORTIVI - "Invece ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. In più sottolineo che in campo e fuori ci sono comportamenti che non fanno parte dello sport. Mi è piaciuto il post di Henry dopo il rigore sbagliato, altre dichiarazioni no".

    VAR E GIOVANI - "Stanno venendo fuori giovani importanti che rappresentano il futuro dell'associazione. Ormai siamo diventati tutti Varisti anche se non tutti capiscono la dinamica dell'episodio. Stiamo lavorando forte sull'uniformità e continuiamo ad andare avanti su questo percorso senza essere travolti da critiche e polemiche, altrimenti non potremmo portare avanti il nostro lavoro".

    MENO VAR - "C'è chi chiede più utilizzo del Var, chi ne chiede meno: noi abbiamo fatto un incontro con tutti gli allenatori, anzi quasi tutti, e ci è stato chiesto meno intervento del Var, poi nel dopo partita ci chiedono che intervenga di più. Siamo aperti a qualsiasi tipo di confronto, ma il dialogo si fa in due: il confronto deve essere corretto e sereno, non diventare monologo".

    ATTACCO AI GIORNALISTI - "Leggere un'affermazione di un giornalista importante che mette in dubbio un cambio di designazione, frutto di un problema familiare, vuol dire strumentalizzare".

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