Agustina racconta Lautaro: 'Quanti sacrifici per lui. Mai pensato di fare l'agente, su Wanda...' FOTO
NON SONO UNA MANTENUTA - "Anche se con Lauti siamo riservati e mostriamo poco della nostra vita personale, vorrei che si smettesse di vedere la moglie di un calciatore come una mantenuta. È un'idea orribile, diffusa dall'ignoranza, e non sono per nulla d'accordo: prima di essere la moglie di un calciatore, sono una mamma, una lavoratrice, una studentessa. "Wgas o Botinera" è una parola che andrebbe eliminata dal linguaggio, mi fa stare malissimo ha una connotazione molto negativa"
LAUTARO CALCIATORE - "Anno magico? Sì, e mi rende molto orgogliosa perché sono testimone del suo impegno, del suo sacrificio e della sua perseveranza. Arriva presto agli allenamenti, è molto attento ai pasti... Da fuori si vede la parte bella, ma dietro ci sono tanta fatica e impegno, ed è qui che ci siamo io e Nina, sostenendolo come un famiglia. Il mio ruolo, adesso, è fargli capire che può rilassarsi un po'. Prima perdeva una partita e per una settimana non andavamo a mangiare fuori. Il bello e il brutto della sua professione? Il bello è l'affetto della gente. In campo, mi emoziona vedere come viene applaudito. La cosa brutta è ciò che accade con il successo per i giocatori: un giorno vengono messi su un piedistallo e il giorno dopo sono i peggiori del mondo. Questo mi dà molto fastidio".
WANDA E IL RUOLO DI PROCURATORE - "Wanda Nara? Non mi considero un'amica, ma le sono molto grata perché era una di quelle che si univa al gruppo quando io non parlavo una parola di italiano. Se ho mai pensato di rappresentare Lautaro? No, mai. Rispetto quelli che fanno questo mestiere, ma non mi sento preparata, né mischierei il nostro rapporto con questo tipo di lavoro. L'unico motivo per cui lo farei è perché credo che nessuno si prenderebbe cura nel modo migliore della sua famiglia. Non è vero che mi ha presentata lei a Lautaro. Ci siamo conosciuti nel 2018, a Buenos Aires, poco prima che lui partisse per l'Inter".
I SACRIFICI PER LUI - "Durante il mio ultimo viaggio, mi sono resa conto che la distanza era insopportabile, così ho chiamato i miei genitori e ho detto loro che sarei rimasta a Milano. Ho chiesto una proroga in facoltà, un'amica ha liquidato due negozi di vestiti che avevo e che dopo ho venduto. È stata una decisione veloce e al tempo l'ho sofferta. I primi sei mesi in Italia sono stati di crisi totale, è stato sia strano che scomodo dipendere dal mio compagno. Le cose si sono sistemate quando ho iniziato a studiare italiano, da lì ho iniziato a lavorare con i marchi. È stato allora che ho capito che il lavoro dell'influencer non era poi così male".
AMORE - "Vedrai che staremo insieme", e ci è riuscito (ride, ndt). Oggi sono innamorata del suo essere padre e uomo di famiglia. È incredibile il modo in cui ci aiuta, come si prende cura di noi. Non sta molto tempo a casa, ma quando c'è la sua presenza si sente. Il suo ruolo di padre? Molto ossessivo (ride, ndt). In due minuti rimette in ordine l'intera stanza di Nina, a lei la cambia, la pettina e la profuma. La fa diventare una principessa".