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Agnelli condanna i cori, ora Della Valle dica qualcosa sui cartelli sull'Heysel
AGNELLI CONDANNA E CHIEDE UN FRONTE COMUNE - A Coverciano, nell'ambito del corso "Calcio e chi lo racconta", Agnelli dice: "Quella di Mariella è stata una reazione legittima. Anche noi siamo contro ogni forma di discriminazione. Il nome di suo marito è legato alla curva con i tifosi più passionali, siamo fieri e orgogliosi di averlo. Ci vuole un messaggio forte e comune, contro ogni forma di discriminazione, anche se si dà troppa risonanza a certi fenomeni marginali. Bisogna stare attenti a non enfatizzare certe situazioni, altrimenti si rischia di dare visibilità a 20-30 persone, che non la meritano. Un conto è se i cori sono evidenti: io e i miei collaboratori, ad esempio, non li abbiamo sentiti. La battaglia però è anche del mondo dell’informazione che deve valorizzare le iniziative positive: io sono andato all’Unesco a presentare il progetto Juve, ho fatto una battuta su Pogba... Il giorno dopo veniva riportata con grande enfasi solo quella battuta e nulla dell’intervento all’Unesco".
IL PRECEDENTE SU SUPERGA - Dopo l'ultimo derby di Torino, ricordiamo che Agnelli aveva anche condannato i vergognosi striscioni esposti allo Juventus Stadium sulla tragedia di Superga: "Le tragedie non si toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia. Tutti".
I DELLA VALLE NON CONDANNANO LE SCRITTE SULL'HEYSEL? - Per un "messaggio forte e comune", ora forse sarebbe opportuna anche una presa di posizione della Fiorentina e dei Della Valle sulle altrettanto vergognose scritte sull'Heysel mostrate da alcuni tifosi viola durante l'ultimo match con i bianconeri.
L'INTERVENTO DI MALAGO', PRESIDENTE DEL CONI - Del caso e delle parole di Agnelli ha parlato anche Giovanni Malagò, presidente del Coni: "Agnelli è stato uno dei pochi a prendere una posizione chiara, precisa e coraggiosa, così come tutti i suoi colleghi dovrebbero fare. Lentamente stiamo scivolando verso situazioni che sono fuori controllo. Il mondo del calcio deve guardarsi in faccia, con onestà, di fronte a ciò che sta accadendo dentro gli stadi, visto che non si tratta più di casi isolati".
Sulla chiusura delle cuerve: "Non rappresenta la soluzione al problema, al contrario, mi sembra che abbia portato ad ulteriori problemi, quindi è indispensabile vedere le cose con un'ottica diversa".