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    Agnelli deferito dalla Figc: ecco cosa rischiano lui e la Juventus

    Agnelli deferito dalla Figc: ecco cosa rischiano lui e la Juventus

    La procura federale della FIGC ha confermato nella giornata di ieri il deferimento nei confronti del presidente della Juventus Andrea Agnelli e di altri tre dirigenti bianconeri in seguito all'inchiesta sviluppata dalla procura di Torino ribattezzata "Alto Piemonte" che ha analizzato le infiltrazioni della 'Ndrangheta nella compravendita dei biglietti dello Juventus Stadium.

    COSA RISCHIANO - Secondo la Gazzetta dello Sport, il tenore del deferimento del procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro, lascia presagire richieste di condanne robuste. Nel processo sportivo verrà richiesta l’inibizione per diversi mesi, per tutti almeno tre e con una variabilie che dipenderà dalla responsabilità individuale. Pecoraro è convinto che ci siano gli estremi per un processo sportivo. Da qui la scelta di deferire il presidente bianconero "per la violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali di cui all’art.1 bis, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva e dell’art. 12, commi 1, 2, 3 e 9 stesso Codice". Proprio quelli che regolano il rapporto tra club e tifoseria organizzata, anche in relazione alla distribuzione dei biglietti.


    IL DEFERIMENTO - L’atto notificato ieri alla Juve, riporta la rosea, contiene parole importanti e più gravi di quanto preventivato: "Con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi “ultrà” (...) non ha impedito a tesserati, dirigenti e dipendenti di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i gruppi ultrà, anche per il tramite e il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata". Inoltre Agnelli avrebbe "partecipato personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata".

    ANCHE LA JUVENTUS RISCHIA - La procura della FIGC spingerà ora per una risoluzione in tempi rapidi del processo di giustizia sportiva. Presumibile già tra aprile e maggio e prima della fine del campionato si arriverà a una sentenza di 1° grado. La questione è delicata e anche la Juventus stessa rischia una sanzione. Il coinvolgimento del club bianconero va infatti considerato a titolo di responsabilità diretta per gli addebiti contestati ad Agnelli e a titolo di responsabilità oggettiva per gli addebiti a Calvo-D’Angelo-Merulla.


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