Agnelli a Della Valle: | 'Discoteca per lo scudetto'
"Solo chi non agisce non sbaglia: ho commesso errori, ma qui ci sono due trofei importantissimi che sono il fiore all’occhiello di questa stagione”. Beppe Marotta parla agli azionisti bianconeri con la coppa dello scudetto e la Supercoppa italiana al suo fianco, senza tirarsi indietro quando spunta la critica e lanciando il programma per la Juve del futuro. “Noi vogliamo vincere nel rispetto dei conti – spiega l’ad, confermato nel suo ruolo così come Mazzia e Nedved – e puntiamo sul vivaio: il modello è quello di avere in prima squadra giocatori cresciuti nel nostro settore giovanile”.
Se Agnelli ha elogiato il lavoro dei dirigenti (“In 24 mesi è cambiato tutto”), Marotta ricorda il percorso fatto dalla nuova Juve. “Ci sono 22 giocatori nuovi rispetto ai 4 (Chiellini, Buffon, De Ceglie e Marchisio) che c’erano già. Qualche delusione può esserci stata, come Martinez, ma sono fisiologiche. Come le minusvalenze, che hanno tutte le società e ci sono anche nella storia della Juve. Poi abbiamo preso giocatori come Pirlo, Pogba, Vidal. Ci hanno offerto tre volte tanto per Vidal, 30 milioni quest’estate, ma la Juve vuole mantenere alto il proprio livello e non cede i propri campioni”.
Tra una difesa dell’affare Giovinco (“Era in momento di involuzione quando è andato al Parma, ora la speranza è che sia indispensabile per i nostri obiettivi”) ed una carezza ad Immobile (“Può rientrare il prossimo anno nei piani di Conte”), Marotta difende gli investimenti netti per 47,3 milioni nel mercato (con proventi per 6,4 milioni) e riapre la polemica su Berbatov. “Lui ci ha detto che mai sarebbe andato alla Fiorentina e che avrebbe seguito il suo ex allenatore, passato al Fulham. Tutto è accaduto nell’arco di un’ora – ricorda il dirigente juventino - e non c’è stato alcun sgarbo alla Fiorentina. Anzi, il nostro intervento è stato di aiuto ai dirigenti della Fiorentina per evitare una brutta figura. C’era un cerimoniale a Firenze, ma Berbatov non sarebbe mai arrivato”.
Una polemica che ha riacceso gli animi viola, anche se il botta-risposta tra Della Valle ed Agnelli ha rinfocolato ancor di più l’antica rivalità. L’attacco del patron della Fiorentina sugli eredi della famiglia Agnelli (“Sono solo ragazzi da discoteca”) ha trovato una risposta ironica da parte del presidente bianconero. “C’è chi va e chi no – sorride -: io vado poco, ma l’ultima volta sono andato per festeggiare uno scudetto e mi sono divertito molto. Gli auguro di andarci anche lui per festeggiare qualcosa”. Dimostrando che l’orgoglio è sempre forte (“Gli anti-juventini sono tanti e ci odiano, ma noi facciamo di tutto per prevalere”), anche quando si parla di Del Piero. “E’ nei nostri cuori e non ho mai chiuso le porte a nessuno – spiega Andrea Agnelli – lui è uno dei più grandi giocatori che ha indossato la maglia della Juve”.