Adriano & Fred: ma il cv nel calcio non conta?
Per esser assunti in qualsivoglia azienda o ente i comuni mortali devono presentare un dettagliato curriculum vitae, che metta in luce abilità ed esperienze pregresse. Stesso discorso anche per i calciatori? Non proprio. Non solo vivono in un mondo dorato fatto di fama e lauti guadagni, ma possono anche trovare un ingaggio faraonico con un cv che fa acqua da tutte le parti.
Prendiamo l'ex Imperatore Adriano, che si è presentato a Roma ben sopra il quintale e con un sorriso abbastanza timido. Sostiene di esser tornato in Italia per dimostrare di non esser finito al pubblico della serie A. Ottimo proposito, ma la Roma elargira' comunque al brasiliano circa 3 milioni all'anno, una cifra consistente per un ragazzo che negli ultimi tre anni in Italia ha collezionato 9 gol in 39 presenze. Conta davvero la rinascita nel mediocre e lento campionato brasiliano? L'Imperatore osannato dagli interisti esiste ancora o siamo nel campo dei bei ricordi?
Nel cv di Adriano ci sono precedenti poco incoraggianti e seppur i giallorossi si sono cautelati con una serie di clausole legate ai comportamenti extra-calcistici, piu' che una scommessa, sembra un azzardo. Avanziamo un'altra ipotesi: Pradè non aveva scelta. Con pochi soldi in cassa ha prima ripescato dalla cantina bavarese il vecchio Toni, poi si è buttato su Adriano, svincolato e voglioso di tornare in Europa. Più che una scelta, diciamo che ha fatto di necessità virtù. Adriano dovrà reggere le sorti di un attacco che vede un Totti più vecchio di un anno e un Vucinic in ascesa, ma mai consacratosi definitivamente. Sulle sponde del biondo Tevere i tifosi giallorossi dormiranno sonni tranquilli?
Discorso diverso per l'altro brasiliano Frederico Chaves Guedes, in arte Fred, che non ha problemi di peso nè di alcol, ma ha un cv altrettanto difficile da interpretare. Brillante negli anni giovanili con il Cruzeiro, il bomber classe '83 passa al Lione con tutti gli onori del caso. Parte benissimo, poi piano piano cala fino a chiudere con uno score imbarazzante nella stagione 2008/2009 (15 presenze e due gol). Lascia l'Europa e torna nell'amato Brasile, dove risorge, come tutti i brasiliani che hanno avuto problemi oltreoceano (Cicinho, Robinho...etc etc). C'è da chiedersi perchè un ragazzone di 26 anni accetta un campionato poco competitivo invece di rischiare un'altra avventura nel calcio che conta.
Poca personalità? Saudade? Risposte difficili da dare in questo momento, ma il Napoli non puo' dimenticare che l'attendibilità dei campionati sudamericani è piuttosto bassa. I tifosi del San Paolo, inoltre, noteranno che ci sono inquietanti analogie con due giocatori transitati in maglia azzurra: Josè Calderon e German Denis. Il primo, 26enne, giunse al San Paolo con all'attivo 23 gol in 41 gare con la maglia dell'Independiente. Andò via con appena sei presenze e zero marcature. German Denis, invece, pur mostrando tanta buona volontà e discrete capacità fisiche, ha messo insieme solo 13 reti in 63 presenze. Ex Independiente come Calderon, è destinato a lasciare in Napoli senza scatenare scene di disperazione tra i tifosi azzurri.
Fred, come Adriano, è una scommessa, anzi una soluzione di ripiego, visto che il presidentissimo De Laurentiis ha corteggiato in ordine: Pazzini, Toni (poi rinnegato, ndr) e Gilardino. Le qualità tecniche di Fred non sono in discussione, ma siamo davvero sicuri che possa garantire i 18-20 gol che servono al Napoli? Aggiungiamo un'aggravante: l'arrivo di Fred a Napoli sembra una brutta telenovela sudamericana. Smentite, dichiarazioni d'amore pro Fluminense et etc. Sarà pure il gioco della parti, ma ha stancato un po' tutti, così come quel ritornello che la dirigenza del Napoli ripete da tre settimane: vendere prima di comprare. Roma e Napoli non meritano qualcosa di più?