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    Adriano: 'Chiedo scusa ai tifosi, all'Inter ho sbagliato. Ecco perché me ne andai'

    Adriano: 'Chiedo scusa ai tifosi, all'Inter ho sbagliato. Ecco perché me ne andai'

    Adriano, ex attaccante dell'Inter, si racconta al sito ufficiale del club nerazzurro.

    SUL GOL NEL DERBY DEL 2009 - "Ho fatto gol di testa, no? Mi ha aiutato la mano, ma io non ho fatto apposta, lo dico davvero".

    SUL DERBY - "Per noi giocatori era molto importante, emozionante: la gara più importante in città. Personalmente io mi avvicinavo a questa gara con nervosismo perché sapevo di dover affrontare grandi avversari. Fare gol in un derby è una cosa impressionante. Era bello perché poi prendevamo in giro quelli che perdevano. Ci sentivamo anche per telefono per parlare della gara, una bella cosa. Maicon? Mi faceva tanti assist, ci conoscevamo perché giocavamo anche in Nazionale. Con lui era facile, ci trovavamo al volo".

    74 GOL - "Il più bello è quello segnato contro il Real Madrid, fu importante quella gara per farmi conoscere, per la mia carriera. La punizione? Non è una questione di coraggio, mi allenavo a tirare le punizioni con Materazzi e Seedorf. Loro sapevano che tiravo forte e bene, Seedorf, in quell'occasione, disse a Materazzi di lasciarmi tirare. Non ci credevo neanche io perché ero l'ultimo arrivato, è stata una sorpresa. Grazie a Dio è andato tutto bene, ho tirato una bella punizione". 

    FAMOSO IN UN GIORNO - "E' vero, è stata una gara importante per farmi conoscere ai tifosi. Meno male che dopo quell'amichevole sono riuscito a dimostrare chi ero".

    SUL GOL CONTRO IL VENEZIA - "Meno male che ci ho creduto, altrimenti non ci sarei riuscito. L'Inter aveva bisogno di quella vittoria, se non ricordo male".

    PUNIZIONI IN NERAZZURRO -  "Ho imparato tanto da Mihajlovic e Recoba, da loro ho avuto una forza in più: mi hanno insegnato tantissimo. Li ringrazio tanto".

    IL COAST TO COAST CON L'UDINESE - "Meno male che ho giocato se no prendevo la multa perché ero arrivato in ritardo dal Brasile, dovevo fare qualcosa in più. Alla fine è andata bene. Non posso dimenticare questi momenti".

    SUI TIFOSI DELL'INTER - "Io ringrazio loro per avermi fatto diventare l'Imperatore. Ringrazio per i bei momenti, l'Inter è sempre stata la mia seconda casa e lo è anche oggi. Se alla fine di questa avventura ho sbagliato è perché non avevo la testa per via della morte di mio padre. Ho lasciato Milano non perché non volessi più giocare nell'Inter, ma per quel fatto personale. Chiedo scusa ai tifosi e dico anche grazie perché mi hanno trattato bene anche nei momenti difficili. Spero di tornare un giorno per salutarvi tutti".

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