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    Addio Sarri, ecco il Napoli cinico di Ancelotti. Zaza-Belotti, così non va

    Addio Sarri, ecco il Napoli cinico di Ancelotti. Zaza-Belotti, così non va

    • Salvatore Lo Presti
    Con un Insigne in gran spolvero, trequartista di ruolo ma match winner di fatto, il Napoli di Ancelotti sbanca Torino e si insedia - seppure per poche ore - in testa alla classifica al fianco della Juventus. E’ stato lo scugnizzo a sbloccare la partita accettando un autentico regalo della difesa granata, ed ancora lui ha ristabilito le distanze rimettendo al sicuro il risultato dopo che Belotti, trasformando un rigore procurato da Berenguer, aveva fatto sperare la tifoseria granata in una riapertura della partita. Speranza durata tuttavia solo otto minuti.

    Il Napoli ha mostrato di cominciare a capire la filosofia di gioco del nuovo tecnico: meno fronzoli e luminarie e più concretezza e cinismo. Come fanno le squadre vincenti. Hamsik comincia ad entrare nel ruolo, Insigne gli dà una mano mentre Rog (ha iniziato lui prima dell’inserimento di Allan). E i bassotti (Verdi, Mertens e Callejon davanti fanno girar la testa a tutti). I lavori in corso sembrano a buon punto. Nel Torino, privo della fantasia di Iago Falque e della spinta sulle fasce di De Silvestri ed Ansaldi, la coppia dei sogni Belotti-Zaza, per ora è solo una suggestiva intenzione. Ancora non si conoscono calcisticamente. Non per nulla nel primo tempo s’è fatto apprezzare Zaza, sparito nella ripresa quando è salito alla ribalta Belotti. A centrocampo Meité è stato meno brillante del solito e Baselli ha avuto poca collaborazione per impostare come sa fare. Per Mazzarri insomma c’è ancora da lavorare, e non poco. D’altra parte la differenza di potenziale fra le due squadre è nota.

    Nel catino ribollente del “Grande Torino” la squadra di Mazzarri si presenta per la prima volta col tandem Belotti-Zaza in cui grandi speranze ripone anche il ct Mancini. I due bomber non hanno neanche il tempo di farsi vedere che il Napoli va in vantaggio. Moretti respinge frettolosamente su un cross di Luperto mandando la palla addosso a Nkoulou che, sorpreso, non può controllare. Insigne, a due passi, non si lascia sfuggire l'occasione e batte Sirigu (4'). Strada spianata per la squadra di Ancelotti che si presenta con Rog e Hamsik a centrocampo affiancati da Luperto che tende a spingersi in avanti consentendo ad Insigne di agire fra le linee, posizione che predilige, mentre in avanti ai fianchi di Mertens agiscono il solito prezioso Callejon ed un intraprendente Verdi sulla sinistra. Il Torino non riesce ad opporre una resistenza adeguata. Quando prova a reagire avanza palla al piede e lascia ampi spazi ad un Napoli che comincia a dimenticare i preziosismi e la grande bellezza dei tempi pur recenti di Sarri e cerca di dare concretezza e verticalità alla propria azione. Ed è proprio su una triangolazione velocissima fra Verdi e Mertens che raddoppia con l'ex bolognese che, proposta l'azione, la va poi a concludere impeccabilmente (20'). Il Torino esibisce una manovra troppo macchinosa per creare pericoli davanti ad Ospina. La squadra granata non riesce a verticalizzare e sulle fasce le mancano la solita spinta di De Silvestri e Ansaldi e la fantasia di Iago Falque. Solo in un paio di occasioni Zaza arrivava alla conclusione ma senza la necessaria pericolosità. A sprazzi il Napoli cercava di rendersi ancora pericoloso ma senza il necessario cinismo.

    Nella ripresa il Toro cerca la rimonta e stringe gli spazi fra le linee. E dopo 4' accorcia le distanze: Berenguer tenta una penetrazione dalla destra e Luperto lo stende appena in area. Rigore evidente e Belotti trasforma con freddezza, mandando la palla a destra mentre Ospina si lancia a sinistra. Da vecchio volpone qual è Ancelotti ricompatta la squadra inserendo Zielinski e Allan al posto di Verdi e Rog ed al Torino la volontà non basta più per proseguire all’inseguimento della rimonta. Ma è il Napoli che, recuperata la necessaria compattezza, ristabilisce le distanze ancora con Insigne, lesto a ribadire in rete un diagonale di Callejon respinto dal montante (14’). Il Torino, con un Belotti caricato dal rigore, continua a provarci senza riuscire a rendersi autenticamente pericoloso. Un solo tentativo nel finale del giovane Parigini (cui il Napoli risponde con Hamsik e Allan), senza esito. Il risultato del Napoli però è ormai in cassaforte. Un Napoli in cui il timbro di Ancelotti cominci a vedersi.


    IL TABELLINO

    Torino-Napoli 1-3 (primo tempo 0-2)

    Marcatori: 4' p.t. Insigne (N), 20' p.t. Verdi (N), 6 s.t. Belotti rig. (T), 14' s.t. Insigne (N).

    Assist: 20' p.t. Mertens (N).

    Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; Berenguer, Meité (16' s.t. Soriano), Rincon, Baselli (43' s.t. Edera), Aina; Zaza, Belotti. All. Mazzarri

    Napoli (4-4-2): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Luperto (28' s.t. Maksimovic); Callejon, Rog (14' s.t. Allan), Hamsik, Verdi (9' s.t. Zielinski); Mertens, Insigne. All. Ancelotti.

    Arbitro: Irrati di Pistoia

    Ammoniti: 23' p.t. Koulibaly (N), 31' p.t. Rincon (T), 37' p.t. Rog (N), 7' s.t. Albiol (N).

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