Addio Costanzo, il ricordo di Sgarbi a CM: ‘Non mi mancherà niente di lui. Ecco cosa avrei voluto dirgli’
Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, ricorda così Maurizio Costanzo, uno dei primi a credere nelle sue qualità.
“Non ha mai scoperto nessuno, ma intuiva prima di tutti il personaggio e poi lo promuoveva in quegli spaccati di vita reale. Mi ha spesso detto che tra i tanti divenuti celebri, anche grazie al suo spettacolo, io sono tra quelli a cui è rimasto più legato. Si compiaceva del mio successo”.
Ce lo racconta nella sua vita privata?
“Costanzo non aveva una sfera privata, fatta eccezione per sua moglie. Viveva in tv, non credo avesse tempo libero e infatti non è mai venuto neanche a una delle mie tante mostre. Tutti possono dire di conoscerlo perché era ciò che appariva. Il suo è stato teatro della realtà. Se Pavarotti avesse cantato nel deserto, nessuno avrebbe potuto conoscerlo. Il Costanzo Show è stata la Scala di tanti Pavarotti. Uno spettacolo che sapeva riprodurre il mondo attraverso le persone invitate, ma viaggiando al doppio della velocità rispetto al mondo stesso.”.
Cosa provava alle prime apparizioni?
“Sì percepiva la sensazione che in quel posto e in quell’istante, prendesse forma la vita. Era un mettersi in gioco, anche con la gestione degli imprevisti. Come in un incontro di boxe, spingevi al limite la tua performance”.
Cosa avrebbe voluto dirgli come ultima cosa?
“Che mi compiaccio della sua eternità”.