Addio a Robert Miles. La sua 'Children' colonna sonora dell'Udinese
DAL FASTIDIO AL SOGNO - Questo il racconto che Robert Miles, del debutto di Children, nella sua autobiografia: "Ero ansioso di vedere come la gente avrebbe risposto al mio brano. Il dj che mi precedeva aveva da poco concluso il suo spazio con un pezzo molto pesante e io decisi di aprire con Children, rompendo completamente l'atmosfera preesistente con una brano melodico e dalla lunga introduzione. Mi sentivo spaventato e emozionato. La gente davanti a me iniziò a fermarsi alla console e a fissarmi quasi infastidita. Sentii il sangue gelare e ricordo che abbassai gli occhi dalla paura. Quando poi la traccia arrivò al suo picco musicale, alzai lo sguardo e vidi un mare di mani protese in alto e un sorriso stampato su ogni volto. Una ragazza si avvicinò a me in lacrime. «Che musica è questa?», mi chiese. Non dimenticherò mai quel momento, ovvero quando capii che i miei sentimenti erano stati convogliati attraverso la mia musica. Il mio sogno si stava trasformando in realtà".
ORA ALLA DACIA ARENA - Da un piccolo garage fra Fagagna e Casasola di Majano alle casse della Dacia Arena prima delle gare dell'Udinese, passando nelle orecchie di milioni di persone. Nato in Svizzera ma di origini friulane, aveva ottenuto dischi d’oro e di platino in numerosi paesi e riconoscimenti prestigiosi come un World Music Award e un Brit Award nel 1997, risultando l’unico artista italiano a riceverne uno. Nella sua carriera ha scritto anche "Trance shape", colonna sonora di "The Bourne Identity". Ora la sua Children sarà la colonna sonora delle gare dell'Udinese.