Getty Images
Acerbi: 'Al Milan mi piaceva fare serata'
SU CANNAVARO E BERARDI - "Paolo è una grande persona. Poi sulle palle inattive mi lascia partire, vado in attacco più io di lui, anche se dovremmo spingerci una volta a testa. Tendo ad andare, ad aggredire. Dietro siamo compatti, io non voglio mai far girare l’attaccante e quindi mordo. Il più tosto è Higuain, il più forte attaccante della A. Berardi è di un altro livello, fa delle cose che solo i grandi sanno fare e in A nessuno fa quello che fa lui. Ma le aggiungo un nome: Floro Flores. Mi crede se le dico che è un fenomeno? Poi Magnanelli, i giovani dovrebbero imparare da lui. Ha due concetti: umiltà e lotta. La forza è nella testa".
SULLA NAZIONALE - "In Nazionale sei con chi ha vinto tutto. Imparo da Chiellini perché non molla mai. Spero che Conte mi richiami, ma non ho l’assillo dell’Europeo. Ci vuole anche un po’ di fortuna e bisogna dare il meglio. In azzurro la concorrenza è forte, ma non mi sento inferiore a nessuno".
SU DI FRANCESCO - "Innanzitutto un’ottima persona e questo incide molto. Ha un suo modulo, il 4-3-3, e ha delle idee. Lui, come tutto lo staff del Sassuolo, mi è stato vicino e mi sono anche confidato sulla malattia. Parliamo spesso con l’allenatore. Primo posto? Perché siamo maturati, perché siamo più squadra, perché non abbiamo cambiato tanto, perché ci sono molti italiani ed è più facile parlarsi e gli stranieri che ci sono conoscono già la A, perché siamo una buona squadra. Lo scorso anno sono mancate alcune di queste componenti. Il Sassuolo ha la consapevolezza di essere una buona squadra, gioca bene a calcio e a marzo deve essere salvo"