Accordo ponte: la A riparte ma nel caos
L'assemblea di Lega attende oggi la risposta dell'Assocalciatori (Aic) sulla proposta-rinnovo del contratto collettivo lanciata ieri da Milano: accordo-ponte con scadenza 30 giugno 2012 basato sui sei punti originari, questione dei fuori rosa ridiscussa nei prossimi 30 giorni o altrimenti integrata dall'ultima interpretazione fornita dal presidente federale Abete (e dunque possibilità di organizzare allenamenti differenziati senza limiti di tempo). «Vogliamo firmare il contratto - ha dichiarato il presidente della Lega Maurizio Beretta - per poi aprire una commissione mista e discutere dei problemi del calcio italiano. Il numero uno dell'Aic Damiano Tommasi ha preso tempo, mi è parso problematico». «D'ora in avanti - ha aggiunto il presidente del Napoli De Laurentiis - l'unico vero responsabile degli scioperi sarà Tommasi». Resta solo un nodo da sciogliere: i calciatori vorrebbero fissare la scadenza dell'accordo-ponte al giugno 2014. «Ma la situazione si può sbloccare in poche ore», ha osservato Abete. Felici i tifosi italiani, felice magari anche il presidente della Fifa Blatter, che ieri ha definito «sbagliato» lo sciopero. Ma la pace in Lega è durata poco, perché già nel pomeriggio i presidenti hanno ricominciato a litigare: Cellino ha rilanciato le accuse a Beretta («Un agnello non può domare venti leoni»), mentre De Laurentiis ha attaccato Berlusconi sulla vendita dei diritti televisivi: «Per fare un favore a Mediaset il calcio italiano sta fallendo»