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    Abramovich divorzia dalla terza moglie, coinvolta nel Russiagate: 'Legami con il Cremlino e Ivanka Trump'

    Abramovich divorzia dalla terza moglie, coinvolta nel Russiagate: 'Legami con il Cremlino e Ivanka Trump'

    La coincidenza è singolare, ma apparentemente casuale. Nell’arco di poche ore la zarina dell’arte moderna Daria Zhukova si è ritrovata a dominare le cronache per due motivi totalmente slegati. Da un lato, il suo divorzio dopo dieci anni di matrimonio con Roman Abramovich, l’oligarca russo patron del Chelsea e uno degli uomini più ricchi al mondo. Dall’altro, il suo presunto ruolo di mediatrice nel Russiagate, l’inchiesta sulle possibili collusioni tra l’amministrazione Trump e il Cremlino. 

    Se a dare la notizia della separazione è stata la stessa – oramai ex – coppia glamour con un sobrio comunicato, a trascinare Zhukova nelle acque torbide degli scandali della presidenza Trump sono state poche righe della neonata newsletter russa pomeridiana The Bell, 'La campana'. Citando "un funzionario altolocato russo", il bollettino riferisce che sarebbe stata Zhukova a organizzare gli incontri tra l’entourage di Trump e il governo russo. L’ex marito Abramovich, ha precisato la fonte, non avrebbe mai preso parte agli incontri. A nulla è valsa la smentita dell’interessata: in poche ore la notizia è rimbalzata su tutti i giornali. Anche perché The Bell ha un autorevole imprimatur: è l’ultima creatura di Elizaveta Osetinskaja, ex direttrice del quotidiano economico Vedemosti e del gruppo editoriale Rbk, fino a poco tempo fa uno degli ultimi baluardi del giornalismo investigativo indipendente in Russia. Dopo una serie di inchieste sul cerchio magico di Putin, in maggio il gruppo Rbk aveva cambiato editore e Osentiskaja si era dimessa per un anno sabbatico di studi presso l’università di Stanford dove ha lanciato la newsletter. 

    A corroborare lo scoop di The Bell non c’è solo il curriculum di Osetinskaja. Non è un mistero l’amicizia tra Daria, per tutti 'Dasha', Zhukova e Ivanka Trump, la vera first lady d’America. In settembre erano spalla a spalla sugli spalti del Flushing Meadows Park di New York per assistere alla finale del singolare maschile degli Us Open di tennis, insieme alla principessa Beatrice e a Wendi Deng, ex moglie di Rupert Murdoch. E in gennaio, scrisse a suo tempo Vanity Fair, Zhukova partecipò al party inaugurale della presidenza Trump su invito di Ivanka. 

    E poi ci sono gli affari con Joshua Kushner, cognato di Ivanka. Zhukova, 36 anni, figlia di un petroliere, studi negli Usa, una linea di moda, protagonista del jet set internazionale, foto con Oprah Winfrey e Katy Perry, è soprattutto una collezionista d’arte. È stata lei a fondare nel 2008 la Galleria d’Arte contemporanea Garage a Mosca, uno dei musei russi più visitati. È anche cofondatrice e direttore creativo di Artsy, piattaforma online per collezionisti d’arte che nel 2010 si salvò dalla chiusura grazie al milione e mezzo di dollari versati dalla fondazione Thrive Capital di Joshua. Lo scorso luglio Artsy ha ricevuto un nuovo round di finanziamenti per 50 milioni di dollari e Joshua Kushner ha contribuito nuovamente con ingenti versamenti. Nello stesso mese suo fratello Jared, il marito di Ivanka, testimoniava davanti alla Commissione Intelligence del Senato americano sui suoi presunti contatti con Mosca. Contatti che, a detta di The Bell, avrebbe favorito Dasha. Una matassa complicata che ad Abramovich, oltre al 'divorzio più caro di tutti i tempi' come lo hanno già battezzato i media, potrebbe ora costare uno scandalo. 

    (La Repubblica)
     

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