Abraham maestoso, che flop per le stelle della Lazio: Mourinho schianta Sarri e mette la freccia
Sono bastati 57 secondi alla Roma per piegare il derby e indirizzarlo verso Trigoria. E’ stata la prima martellata, per sbriciolare il fragilissimo muro della Lazio (gelatina pura) ne arriveranno altre due nei 45 minuti più belli, più convincenti, più tecnici e più dominanti della stagione romanista. Solo giovedì scorso, in Europa League contro il Vitesse, la Roma aveva dato di sé la consueta immagine sbiadita. Può darsi che i laziali abbiano preso per buona quella scialba prestazione e se così è stato, l’errore commesso è imperdonabile. La Roma ha schiantato la Lazio giocando un calcio incredibile, mai visto prima. Doppietta di Abraham, gol di Pellegrini su punizione (gol è poco, è stato un capolavoro) e per chiudere il primo tempo anche la traversa di Mkhitaryan. Non c’è stato un solo duello vinto da un laziale, non una zolla dell’Olimpico che abbia visto un romanista arrivare dopo il suo avversario. E’ difficile che in una partita tutto il bene sia da una parte e tutto il male dall’altra, ma nel derby è successo proprio questo.
ABRAHAM/1 - Trenta secondi e Acerbi ha aperto la sua difesa. Ha cincischiato con la palla al piede al limite dell’area piccola, Mkhitaryan gli è saltato sui piedi e l’ha costretto al calcio d’angolo. Dalla bandierina il fantastico piede di Lorenzo Pellegrini ha centrato la traversa e sul rimbalzo Abraham ha incenerito Acerbi e Marusic. Il derby è iniziato così, con una squadra pronta, reattiva e rabbiosa e un’altra molle e disorientata. La Roma aveva giocato giovedì, la Lazio si era preparata per tutta la settimana, col sigaro in bocca per dirla alla Mourinho, e questo era il risultato.
ABRAHAM/2 - La Lazio non si è più ripresa. Altra occasione per Pellegrini dopo una palla regalata da Lucas Leiva e poi il 2-0. Anche in questo caso, la difesa laziale è andata in tilt. I quattro di Sarri sono sempre alti e stretti, così stretti che Karsdorp ha avuto corsia libera a destra anche perché Pedro se n’è disinteressato. Cross dell’olandese, mezza girata al volo di Abraham in area piccola, 2-0 Roma. Per la cronaca, il centravanti inglese era senza marcatura.
SOLO LA ROMA - La Lazio stava affondando. Immobile ha avuto un solo pallone, che ha controllato benissimo nonostante il grado di difficoltà, con un lancione di Acerbi, le stelle erano offuscate, Luis Alberto si èvisto solo con una conclusione, nemmeno ben fatta, dalla distanza, Milinkovic niente, gli esterni sopraffatti, Lucas Leiva fuori partita. C’era solo la Roma con il cervello della coppia centrale Cristante-Sergio Oliveira, con la forza dirompente di Karsdorp, la qualità dei due trequartisti Mkhitaryan e Pellegrini, ma soprattutto con quel fenomeno di centravanti. Abraham è arrivato a 23 gol ufficiali e a un certo punto Mourinho gli ha urlato di restare lassù: stava aiutando i compagni nella fase difensiva. Nello stesso momento Sarri ha invertito gli esterni d’attacco senza alcun risultato.
IL CAPOLAVORO DI PELLEGRINI - In totale affanno, Lucas Leiva ha steso Oliveira a 25 metri dalla sua porta. Strakosha ha messo solo tre uomini in barriera, forse non si aspettava il tiro diretto di Pellegrini. Che invece ha infilato una traiettoria fantastica, la palla ha aggirato la barriera e si è spenta all’incrocio. Le telecamere hanno inquadrato subito Totti, che aveva un mezzo sorriso, un’espressione che sembrava dire: "A’ Lore’, ho seminato bene a Trigoria...". Non era ancora finita. Mkhitaryan è scappato di nuovo, ha puntato Strakosha e dal limite ha mollato un tiro che Luiz Felipe ha deviato sulla traversa e poi in angolo. A quel punto è entrato sulla scena Mourinho. La Sud seguiva con gli “olè” il palleggio, diventato lento e conservativo, della sua squadra e questo a José non piaceva perché aveva capito che non era ancora il momento di festeggiare, ma bisognava insistere. Si è rivolto ai tifosi facendo il segno di “no” col dito e poi il dito se l’è messo al naso per chiedere alla sua gente di stare zitta. All’andata Mourinho aveva preso una lezione da Sarri, lezione appresa e restituita con gli interessi.
CAMBI INUTILI - Il secondo tempo non è quasi esistito. Sarri ha cambiato inutilmente Hysaj con Lazzari e dopo ha tolto i fantasmi di Felipe Anderson e Lucas Leiva per far entrare Romero e Cataldi. La Roma è rimasta concentrata e attaccata alla partita, così ha spento subito le velleità dei laziali. L’unica palla-gol è stata ancora dei giallorossi con un lancio bellissimo di 50 metri di Cristante per Abraham (ancora un pessimo “non” intervento di Acerbi: notizie negative da parte del centrale anche per Roberto Mancini), stop e tiro davanti a Strakosha con palla incredibilmente fuori. Poteva portarsela a casa con la tripletta, ma a Mourinho andava bene anche così. Col quinto posto la zona-Europa è un po’ più vicina e soprattutto la Lazio è stata scavalcata in una giornata che resterà storica nella stagione romanista.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Roma-Lazio 3-0 (primo tempo 3-0)
Marcatori: 1' e 22' Abraham, 40' Pellegrini
Assist: 22’ Karsdorp
Ammonizioni: Pedro (L), Karsdorp (R), Mancini (R), Leiva (L), Zalewski (R), Oliveira (R)
ROMA: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp, Cristante, Sergio Oliveira (80’ Veretout), Zalewski (74' Viña); Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham. All.: Mourinho.
LAZIO: Strakosha; Hysaj (52' Lazzari), Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Leiva (65' Cataldi), Luis Alberto; Felipe Anderson (65' Romero), Immobile, Pedro. All.: Sarri.
Arbitro: Irrati
ABRAHAM/1 - Trenta secondi e Acerbi ha aperto la sua difesa. Ha cincischiato con la palla al piede al limite dell’area piccola, Mkhitaryan gli è saltato sui piedi e l’ha costretto al calcio d’angolo. Dalla bandierina il fantastico piede di Lorenzo Pellegrini ha centrato la traversa e sul rimbalzo Abraham ha incenerito Acerbi e Marusic. Il derby è iniziato così, con una squadra pronta, reattiva e rabbiosa e un’altra molle e disorientata. La Roma aveva giocato giovedì, la Lazio si era preparata per tutta la settimana, col sigaro in bocca per dirla alla Mourinho, e questo era il risultato.
ABRAHAM/2 - La Lazio non si è più ripresa. Altra occasione per Pellegrini dopo una palla regalata da Lucas Leiva e poi il 2-0. Anche in questo caso, la difesa laziale è andata in tilt. I quattro di Sarri sono sempre alti e stretti, così stretti che Karsdorp ha avuto corsia libera a destra anche perché Pedro se n’è disinteressato. Cross dell’olandese, mezza girata al volo di Abraham in area piccola, 2-0 Roma. Per la cronaca, il centravanti inglese era senza marcatura.
SOLO LA ROMA - La Lazio stava affondando. Immobile ha avuto un solo pallone, che ha controllato benissimo nonostante il grado di difficoltà, con un lancione di Acerbi, le stelle erano offuscate, Luis Alberto si èvisto solo con una conclusione, nemmeno ben fatta, dalla distanza, Milinkovic niente, gli esterni sopraffatti, Lucas Leiva fuori partita. C’era solo la Roma con il cervello della coppia centrale Cristante-Sergio Oliveira, con la forza dirompente di Karsdorp, la qualità dei due trequartisti Mkhitaryan e Pellegrini, ma soprattutto con quel fenomeno di centravanti. Abraham è arrivato a 23 gol ufficiali e a un certo punto Mourinho gli ha urlato di restare lassù: stava aiutando i compagni nella fase difensiva. Nello stesso momento Sarri ha invertito gli esterni d’attacco senza alcun risultato.
IL CAPOLAVORO DI PELLEGRINI - In totale affanno, Lucas Leiva ha steso Oliveira a 25 metri dalla sua porta. Strakosha ha messo solo tre uomini in barriera, forse non si aspettava il tiro diretto di Pellegrini. Che invece ha infilato una traiettoria fantastica, la palla ha aggirato la barriera e si è spenta all’incrocio. Le telecamere hanno inquadrato subito Totti, che aveva un mezzo sorriso, un’espressione che sembrava dire: "A’ Lore’, ho seminato bene a Trigoria...". Non era ancora finita. Mkhitaryan è scappato di nuovo, ha puntato Strakosha e dal limite ha mollato un tiro che Luiz Felipe ha deviato sulla traversa e poi in angolo. A quel punto è entrato sulla scena Mourinho. La Sud seguiva con gli “olè” il palleggio, diventato lento e conservativo, della sua squadra e questo a José non piaceva perché aveva capito che non era ancora il momento di festeggiare, ma bisognava insistere. Si è rivolto ai tifosi facendo il segno di “no” col dito e poi il dito se l’è messo al naso per chiedere alla sua gente di stare zitta. All’andata Mourinho aveva preso una lezione da Sarri, lezione appresa e restituita con gli interessi.
CAMBI INUTILI - Il secondo tempo non è quasi esistito. Sarri ha cambiato inutilmente Hysaj con Lazzari e dopo ha tolto i fantasmi di Felipe Anderson e Lucas Leiva per far entrare Romero e Cataldi. La Roma è rimasta concentrata e attaccata alla partita, così ha spento subito le velleità dei laziali. L’unica palla-gol è stata ancora dei giallorossi con un lancio bellissimo di 50 metri di Cristante per Abraham (ancora un pessimo “non” intervento di Acerbi: notizie negative da parte del centrale anche per Roberto Mancini), stop e tiro davanti a Strakosha con palla incredibilmente fuori. Poteva portarsela a casa con la tripletta, ma a Mourinho andava bene anche così. Col quinto posto la zona-Europa è un po’ più vicina e soprattutto la Lazio è stata scavalcata in una giornata che resterà storica nella stagione romanista.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Roma-Lazio 3-0 (primo tempo 3-0)
Marcatori: 1' e 22' Abraham, 40' Pellegrini
Assist: 22’ Karsdorp
Ammonizioni: Pedro (L), Karsdorp (R), Mancini (R), Leiva (L), Zalewski (R), Oliveira (R)
ROMA: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp, Cristante, Sergio Oliveira (80’ Veretout), Zalewski (74' Viña); Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham. All.: Mourinho.
LAZIO: Strakosha; Hysaj (52' Lazzari), Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Leiva (65' Cataldi), Luis Alberto; Felipe Anderson (65' Romero), Immobile, Pedro. All.: Sarri.
Arbitro: Irrati