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Abraham: 'Alla Roma all'inizio è stata dura. Non parlavo italiano, ero teso, ora invece sto bene e voglio vincere qui'
L'ITALIA - "Ad abituarsi ci si mette un po', ma dopo trovi casa, ti sistemi e inizi ad esplorare, a conoscere i ristoranti... Ora mi sto godendo Roma, a volte casa ti manca ma sono qui per un motivo: per fare il mio lavoro. Sapevo che sarebbe arrivato il momento di andarmene dal Chelsea e vivere anche altre realtà. Sono cresciuto lì ed è bello esplorare nuove culture, nuove realtà".
VITA DIFFICILE - "La mia vita non è sempre stata facile. Mio padre lavorava molto, così come mia madre che faceva di tutto per portare me e mio fratello agli allenamenti e mia sorella a scuola. Situazioni come queste, piccole cose, come il periodo in cui io e i miei fratelli condividevamo un'unica stanza. Cose così mi hanno motivato, mi hanno fatto pensare 'voglio farcela'".
L'INGHILTERRA - "E' una bella sensazione, anche se inizio a dimenticare l'inglese (ride, ndr)".
LA ROMA - "L'Italiano? Riesco a comunicare. Sto imparando. E' buffo ripensare al mio debutto e a quanto ero teso. Ora scendere in campo è divertente, vuoi giocare perché sai che tutti vogliono vincere. E' un bel posto per lavorare, sono tutti tranquilli e tutti vogliono vincere".
MUSICA E CIBO - "Dopo l'allenamento mi piace rilassarmi a casa o andare a mangiare fuori. La mia cucina preferita? Direi quella italiana, non mentono sul loro cibo! Si mangia bene. Poi mi piace andare un po' in giro e vedere Roma. Con i miei compagni ho un bel rapporto, ma hanno pessimi gusti musicali, tranne Pellegrini. Se non c'è lui a sceglierla è dura. Anche i brasiliani ascoltano buona musica".