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    Abodi: 'Vietare la Nazionale a chi scommette? E' una possibilità'

    Abodi: 'Vietare la Nazionale a chi scommette? E' una possibilità'

    Vietare la Nazionale italiana a chi scommette è una possibilità. Nel pieno del caso scommesse, che ha già visto la squalifica per Nicolò Fagioli in attesa della decisione su Sandro Tonali e degli approfondimenti su Nicolò Zaniolo, il Ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi, intervenuto a 'Un Giorno da Pecora' su Radio 1, ha così commentato l'ipotesi di allontanare dalla selezione azzurra i giocatori giudicati colpevoli: "La Nazionale deve esprimere un valore tecnico e morale. Non andare a giocare più in azzurro non vuol dire non fare più sport, ma farlo in altro modo. È una valutazione che va fatta, al netto però che prima va provato tutto. Anche il patteggiamento presuppone un’assunzione di responsabilità pro futuro. Penso sia interessante che ci sia una parte di riabilitazione attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vita un po’ meglio".

    QUALIFICAZIONE A EURO 2024 - Abodi ha parlato anche del momento della Nazionale di Luciano Spalletti, reduce dalla sconfitta per 3-1 con l'Inghilterra e ancora a caccia del pass per il prossimo Europeo: "Intanto bisogna sempre saper riconoscere i meriti degli avversari. Poi dico che è iniziato un nuovo ciclo, va data un minimo di fiducia e sono convinto che andremo agli Europei. Qualche giocatore è mancato dal ritiro di Coverciano nei giorni prima, una scelta opportuna e di garanzia, ma ci sono ragioni che spiegano anche il secondo tempo della partita perché il primo lo abbiamo giocato bene".

    SAN SIRO E STADI - Infine, Abodi si sofferma su San Siro, che dovrà ospitare la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ed è candidato a essere il teatro della finale di Champions League dello stesso anno o di quello successivo: "Ha un vincolo che mi auguro possa esser superato, serve un modo nuovo di mettere in relazione la storia, il presente e il futuro. Stiamo rischiando di mettere in contrapposizione la storia moderna con quella futura. Lo stadio della Roma? Spero che la società riesca a farlo e che ci siano le condizioni perché ce n’è bisogno. Mentre mi auguro di non vedere più il Flaminio com’è oggi".

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