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Agenzia di controllo sui conti, com'è andato l'incontro tra Abodi e i vertici dello Sport
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LE PAROLE DI GRAVINA AL TERMINE - "Abbiamo chiesto al Governo di assisterci e aiutarci. Quindi, oltre al CONI, eventualmente il Dipartimento per lo sport potrebbe validare o comunque stabilire, come avviene in Spagna e come sta avvenendo in Inghilterra, dei principi ai quali noi possiamo attenerci. Se si stabiliscono dei principi rigidi, la Covisoc sarà rigida. Il Ministro ci farà sapere, poi il consiglio federale di martedì prossimo farà le proprie conclusioni. Ho trovato un clima molto sereno e tranquillo, mi sembra molto costruttivo. Abbiamo ribadito la nostra assoluta condivisione sull’obiettivo che il ministro si è prefissato, cioè quello di dare maggiore stabilità alla gestione economico-finanziaria. Condividiamo assoluta contrarietà sullo strumento individuato e abbiamo ribadito che negli ultimi vent’anni la Covisoc ha lavorato non bene, ma benissimo: negli ultimi vent’anni abbiamo avuto solo due ricorsi accolti al Tar e due al Consiglio di Stato su circa 200 società escluse".
TUTTI PRESENTI - A Roma con Abodi c'erano il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIGC Gabriele Gravina, i tre presidenti di Lega A, B, C e D, Lorenzo Casini (sfiduciato però da Inter, Milan, Roma e Juventus), Mauro Balata, Matteo Marani e Giancarlo Abete, oltre ai dirigenti del basket ed ex volti del mondo del calcio Gianni Petrucci e Umberto Gandini.
IL CONFRONTO - Il Ministro Abodi non ha aperto ad eventuali ripensamenti, ma ha voluto comunque il confronto per tornare su alcuni dettagli dopo una prima bozza del Decreto con le relative tempistiche. In ballo, spiega Sky, anche il tema delle riforme e la richiesta di autonomia da parte della Lega Serie A e B.