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    A Udine più granata che bianconeri, ma senza Belotti non è il vero Toro di Mazzarri

    A Udine più granata che bianconeri, ma senza Belotti non è il vero Toro di Mazzarri

    • Renzo Parodi
    Non canta il Gallo in Friuli e caragrazia che Meite confezioni l’eurogol che pareggia il vantaggio di De Paul. Altrimenti Mazzarri sarebbe incanutito dalla rabbia per una sconfitta assolutamente beffarda. E con ragione. Il Toro ha fatto il match, il Toro ha comandato il gioco, il Toro avrebbe meritato il verdetto se il calcio fosse la boxe. Poiché il calcio è invece il gioco del pallone che rotola, inutile tormentarsi con i se e con i ma. Il campo ha premiato col pareggio un’Udinese sparagnina ma solida, disposta da Velazquez con un umile 4-1-4-1 che ha costretto il Toro a guardarsi le spalle. Pochi ma ficcanti i contropiede, pardon le ripartenze friulane. In una di queste il guizzante, anguillesco Pussetto, ha innescato De Paul che ha avuto agio di presentarsi al limite dell’area granata, prendere la mira e scoccare un tiro che, complice una leggera deviazione di Nkoulou, ha ingannato Sirigu. Fino a quel momento la squadra di Velazquez si era difesa, concedendo poco alla manovra avvolgente del Toro, imperniata su de Silvestri (a destra) e Berenguer (a sinistra). Costui aveva anche segnato un gol che Valeri aveva annullato per fuorigioco fischiando un attimo prima che il pallonetto scavalcasse Scuffet, finendo in rete. Niente Var, quindi, come da regolamento e qualche ragionevole dubbio sulla posizione dell’esterno granata. La seconda disavventura era capitata al Toro già al 17’, Iago Falque si era accasciato stringendosi la coscia destra. Flessori saltati e dentro Zaza che Mazzarri, alla vigilia, aveva battezzato come ancora inidoneo all’impiego a tempo pieno a causa di una imperfetta condizione atletica. Al tirar delle somme, Zaza ha macinato molti palloni (certamente più di Belotti, ingabbiato nella morsa Ekong-Nuytink), senza peraltro mai calciare in porta. Resta tutta da verificare la convivenza tra i due arieti, centravanti puri che potrebbero rubarsi spazio e palloni a vicenda.

    Nella ripresa la prevalenza del granata è stata ancor più evidente. E il golazo segnato da Meite, a prescindere dalla prodezza fra i migliori dei suoi per concretezza e presenza nel cuore del gioco, ha definitivamente piegato il match al comando del Toro. Si era affievolita la resistenza gagliarda dell’Udinese, frutto anche del sacrificio podistico degli esterni De Paul e Pussetto, chiamati a ripiegare reiteratamente a sostegno del trio di difesa. In alcuni frangenti il campo della Dacia Arena pareva fosse in discesa, tanto il forcing dei ragazzi di Mazzarri si era fatto assillante, con l’Udinese incapace di organizzare repliche di una qualche efficacia. Una palla gol per l’esangue Lasagna - per lui prosegue il digiuno stretto di gol - era stata annullata per fuorigioco da Valeri, che ha tenuto bene in mano una gara che si stava facendo via via più aspra; e, giusto allo scadere dei 4’ di recupero, un controllo mancato vis a vis con Sirigu da parte di Machis, subentrato a Mandragora a metà del tempo, è tutto quanto ha prodotto l’Udinese in area granata.

    Il Toro in verità non ha fatto molto di più né di meglio nei sedici metri. Molti cross sventati dalle torri difensive friulane (e altri malamente rifiniti da Soriano & C), mischie a volontà e nessuna occasione pulita per segnare, fatta salva una sghemba rovesciata di Belotti. Nel primo tempo almeno De Silvestri e Berenguer avevano tenuto sveglio Scuffet con due diagonali appena larghi oltre il secondo palo. I due allenatori nella ripresa hanno tentano di portare l’inerzia del match dalla propria parte dando fondo a tutte le sostituzioni permesse dal regolamento. Nell’Udinese, Teodorczyc, Machis e Barak sono subentrati in corso d’opera a Pussetto (molto applaudito dalla folla e con ragione), Mandragora e Lasagna. Nel Toro Iago Falque (dopo appena 17’), De Silvesteri e Berenguer hanno lasciato il posto a Zaza, Ola Aina e Parigini. In avvio Mazzarri aveva rinunciato a Rincon, affaticato dalla tournée con la sua Nazionale, è l’assenza del General, confinato in panchina, si è avvertita assai. Il calligrafico Baselli non ha mai inciso e insomma il meno che si può dire è che ci sono giocatori imprescindibili dai quali se è possibile non si deve rinunciare.

    Entrambe le due squadre salgono a 5 punti in classifica. Al prossimo giro il Torino dovrà prepararsi a ricevere il Napoli che ha piegato la Fiorentina al San Paolo, l’Udinese viaggerà alla volta di Verona dove l’attende il Chievo, rianimato dal rocambolesco pareggio in rimonta sul capo della Roman. Per fortuna il calcio non è una scienza esatta e non di rado chi azzarda pronostici scontati si brucia le dita e la reputazione.

    Udinese-Torino 1-1 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 28' p.t. De Paul (U), 4' s.t. Meité (T)

    Assist: 28' p.t. Pussetto (U), 4' s.t. Soriano (T)

    Udinese (4-1-4-1): Scuffet; Larsen, Troost-Ekong, Nuytinck, Samir; Behrami; Pussetto (13' s.t. Teodorczyk), Fofana, Mandragora (24' s.t. Machis), De Paul; Lasagna (40' s.t. Barak). All. Velazquez.

    Torino (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, N'Koulou, Moretti; De Silvestri (26' s.t. Aina), Baselli, Meité, Berenguer (43' s.t. Parigini); I. Falque (18' p.t. Zaza), Soriano; Belotti. All. Mazzarri.

    Arbitro: Paolo Valeri 

    Ammoniti: 38' p.t. Zaza (T), 43' p.t. Soriano (T), 9' s.t. Fofana (U), 44' s.t. Machis (U)

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