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    A tutto Marotta: 'Barella? Non è facile, ma lavoriamo. Possiamo crescere con Conte. Sulla pazza Inter...'

    A tutto Marotta: 'Barella? Non è facile, ma lavoriamo. Possiamo crescere con Conte. Sulla pazza Inter...'

    Beppe Marotta, amministratore delegato per l'area sportiva dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: "Innanzitutto sono molto orgoglioso di far parte di questo progetto. Progetto che coinvolge Suning come modello vincente, la famiglia Zhang e soprattutto la storia dell'Inter. I valori sono rappresentati da questi trofei, i valori sono quelli che rappresentano poi il diritto da parte del management di scegliere gli uomini che accompagnano a questi obiettivi che sono soprattutto rappresentati dalla cultura della vittoria e del lavoro e soprattutto da un grande senso di appartenenza".

    SULL'ANNO ZERO - "Diciamo che è un punto di partenza, nel senso che la società si è distinta soprattutto per cercare di dare un'identità precisa, nel dare stabilità finanziaria ed economica. La società è uscita dal settlement agreement: questo è un grande risultato e oggi inizia un nuovo percorso che ci porta ad alzare l'asticella verso traguardi più ambiziosi".

    SU SUNING - "Suning rappresenta innanzitutto un modello vincente nell'imprenditoria mondiale. I valori che questa azienda ha portato all'interno di questo mondo imprenditoriale li ha trasmessi all'Inter. Lo sta facendo soprattutto con la presenza di Steven Zhang, un giovane presidente che però ha dalla sua un'educazione cinese verso certi valori, una grande passione che aumenta di giorno in giorno e che lo porta a identificarsi diventando un grande punto di riferimento per tutti noi con la semplicità e l'umiltà che lo contraddistinguono. È un grande stimolo per lavorare insieme e raggiungere obiettivi importanti". 

    SU CONTE - "L'idea è nata semplicemente nell'ottica di trovare un profilo che racchiudesse i valori di cui parlavo prima e che potesse aiutare tutta la società a crescere ulteriormente e devo dire che di questa scelta siamo nettamente orgogliosi".

    SULLA PAZZA INTER - "Credo che il dna di una società forse non si può cambiare o stravolgere, però posso dire che oggi l'obiettivo principale è quello di trovare continuità e stabilità".

    ANCORA SU CONTE - "L'ho trovato uguale a prima, nel senso che le caratteristiche sono invariate. È un grande motivatore, non solo nei confronti della squadra, ma anche nei confronti della società e di tutti noi. Penso che lui curi i minimi particolari ed è proprio attraverso questa cura che si possono raggiungere traguardi importanti. Accanto a lui, possiamo tutti crescere insieme".

    SUL MERCATO - "Sono convinto che valga sempre l'equazione che non sempre vince chi spende di più. Credo invece che il compito del management di una società calcistica sia quello di porsi degli obiettivi, come quelli di partecipare con continuità alla Champions League. E alzare l'asticella nel campionato italiano, visto che siamo arrivati quarti, significa che abbiamo tre società davanti a noi: dobbiamo migliorare la nostra posizione e cercare di vincere la Coppa Italia perché è un trofeo che è assolutamente alla nostra portata. Questo lo si ottiene con un mix tra il costruire una squadra forte e il rispetto di equilibri patrimoniali, economici e finanziari. Questo è il mix vincente".

    SULL'OBIETTIVO MINIMO - "Nello sport e nel calcio in particolare non bisogna mai porsi dei limiti, bisogna invece dare sempre il massimo. Dietro a questo c'è poi quella che è l'alchimia giusta: se tutte le componenti riescono a spingere nella stessa direzione, se non si crea una cultura dell'alibi, credo che si possa trovare la strada per raggiungere un obiettivo magari straordinario per quel momento".

    SU ICARDI-JUVE - "Nei giorni scorsi ho appreso, leggendo i giornali, di questo presunto incontro. Ma non ho elementi più concreti per stabilire se si siano visti o no. Non ci sarebbe neanche motivo di nasconderlo perché se questa o quella squadra volesse acquisire i diritti sportivi di Icardi, noi saremmo a disposizione per avviare una negoziazione nel rispetto della professionalità e dei valori di questo giocatore".

    SUGLI ACQUISTI - "Si sa che tra i grandi pregi di Conte c'è quello di valorizzare al massimo le risorse che ha a disposizione. Nel valorizzare c'è anche poi un aspetto agonistico che deve essere privilegiato. Conte lo interpreta nel migliore dei modi e lo sa far interpretare ai suoi giocatori. Soprattutto, quello che ha caratterizzato l'acquisizione di giocatori contrastanti è proprio il fatto che ci troviamo davanti a un mix di giovani e anziani. Da una parte l'esperienza e la competenza, dall'altra la gioventù e il dinamismo. Noi abbiamo voluto creare uno spogliatoio che possa rappresentare e configurare questi valori".   

    SU BARELLA - "Da parte nostra c'è la convinzione e la voglia di poter definire questa acquisizione. Non è facile perché giustamente i diritti sportivi sono del Cagliari ed è giusto che il Cagliari, nella persona del suo presidente, possa poi richiedere la cifra che desidera. Stiamo negoziando, da parte nostra c'è la volontà di portarlo nell'Inter perché rappresenta e incarna valori importanti. Credo che una squadra italiana debba avere uno zoccolo duro per poter arrivare a risultati importanti".    

    SUI GIOVANI ITALIANI - "Il campionato italiano ha delle caratteristiche di grandissima difficoltà e quindi gli italiani lo capiscono più facilmente degli stranieri. Hanno un senso di appartenenza forte, che possono poi trasmettere ai giocatori stranieri che arrivano. E soprattutto ritengo che il patrimonio calcistico nazionale venga valorizzato attraverso l'acquisizione da parte dei club italiani, come per esempio l'Inter. L'Italia calcistica esprime dei grandi talenti nell'ambito degli allenatori, ma anche e soprattutto dei giocatori".

    SUL CALCIO FEMMINILE - "Abbiamo assistito a uno spot bellissimo per il movimento calcistico, che è stato quello dei Mondiali femminili. Dico che è il calcio di tutti e, di conseguenza, il fatto che le bambine si avvicinino da piccole a questa disciplina è un fatto rilevante, di aggregazione, molto forte. Noi dirigenti dobbiamo cercare di sviluppare questo fenomeno, che per noi è straordinario, mentre negli Stati Uniti è abbastanza ordinario. Ma anche questo fenomeno nasconde dei valori molto importanti perché dietro a una palla che corre c'è tantissimo entusiasmo, tantissime emozioni che vengono regalate".

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