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A tutto Gnonto: 'Dopo un Inter-Juve ho pianto, ma sogno il Barcellona. Basta con l'idea del calciatore sbruffone'
MATURITA' - Intanto, Willy ha raccontato il suo esame di maturità: "Italiano è andato bene, ho scelto la traccia su Oliver Sacks perché era un testo sulla musica, materia nella quale sono ferrato. La mia playlist? C'è di tutto: dalla Pausini a Sfera Ebbasta - ha detto a Sport Week - Si pensa al calciatore come uno sbruffone che sbaglia i congiuntivi, io però mi impegno sempre per comunicare nel modo giusto sia nella forma che nella sostanza. Il calcio è anche fuori dal campo, spiegare bene quello che succede nel nostro mondo deve essere il punto di partenza".
SOGNO BARCELLONA - "Il mio sogno è giocare nel Barcellona. Messi è il mio idolo, anche ora che è al Psg. Ha fatto tanti sacrifici fin dall'inizio, la sua famiglia l'ha sempre sostenuto e lui non dimentica mai le sue origini. E' un ragazzo tranquillo, non si è montato la testa; mi rivedo in lui. In campo, poi, è unico".
INTER - "Lì ho conosciuto quello che oggi è il mio migliore amico nel calcio: Elio Zalli, attaccante come me anche se con i piedi un po' così. Ora è a Sassuolo, ci sentiamo sempre. Quando sono arrivato a Milano non ero tifoso, per me esistevano solo il Barcellona e Messi. Poi mi sono affezionato ai colori nerazzurri, e qualche volta ho anche pianto. In occasione di Inter-Juve dell'aprile 2018, per esempio: la partita della manca espulsione di Pjanic per il fallo su Rafinha. Ero a San Siro insieme a un mio amico, e quando Higuain segnò a pochi minuti dalla fine scoppiammo in lacrime. Quella sera diventai interista per davvero".
LE ORIGINI - "Non mi imbarazzo a parlare di quando mia madre metteva da parte le mance per fare benzina e portarmi agli allenamenti, non c'è nulla di cui vergognarsi. Da piccolo però non mi rendevo conto di quello che i miei hanno fatto per me, ora riesco a capirlo e sono riconoscente. Li ho ringraziati".