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    Inter, a Barcellona solo buone notizie: Lautaro è tornato, crisi alle spalle e Inzaghi meglio di Mou

    Inter, a Barcellona solo buone notizie: Lautaro è tornato, crisi alle spalle e Inzaghi meglio di Mou

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Un pareggio amaro alla fine perché la squadra nerazzurra, tornata “pazza Inter”, stava battendo 3-2 il Barcellona all’89’. Dietro la beffa del 3-3, firmato da Lewandowski al 92’, ci sono però soltanto buone notizie per Inzaghi, al di là della sua espulsione a tempo scaduto. La prima è che dopo questo risultato basta vincere contro il fanalino di coda Pilzen nella prossima partita a San Siro, per avere la certezza della qualificazione agli ottavi, grazie ai quattro punti ottenuti nel doppio confronto con i catalani. La seconda è la conferma che la crisi è passata con l’aggiunta del ritorno al gol di Lautaro. La terza è legata a un fatto statistico, ma tutt’altro che banale, perché l’Inter, anche quella di Mourinho, aveva sempre perso nelle cinque precedenti gare al Camp Nou, nelle quali aveva segnato soltanto un gol. Stavolta i gol sono stati addirittura tre e potevano essere anche di più in quella che sicuramente è stata la gara più spettacolare delle prime quattro giornate di Champions. Raramente, infatti, si vedono ritmi così intensi dal 1’ al 96’, con occasioni da gol a ripetizione da una parte e dall’altra, il che significa in fondo che il pareggio è giusto, perché nessuna delle due squadre meritava di perdere.

    ASSALTI E CONTROPIEDE
    Basta una manciata di minuti iniziali per capire che partita sarà, perché il Barcellona parte all’assalto e l’Inter risponde in contropiede. Incominciano i nerazzurri che potrebbero passare in vantaggio con Lautaro che però calcia sull’esterno della rete, ma subito dopo soltanto una respinta sulla linea di Barella, con Onana ormai fuori causa, nega il gol a Dembelè. Sembra l’inizio della fine per la squadra di Inzaghi, che aveva già sofferto la pressione catalana la settima scorsa a San Siro e invece Dzeko spaventa i 90.000 del Camp Nou deviando di esterno sopra la traversa un pallone che rimbalza sulla linea di porta ma non la supera abbastanza.

    ONANA IN DIFFICOLTA’ Confermato per la quarta partita di Champions, e promosso per la prima volta anche in campionato, Onana se la cava in due tempi per bloccare una deviazione di Dembelè che si rivela subito il più pericoloso dei suoi, perché parte dalla fascia destra e mette costantemente in difficoltà il suo dirimpettaio Dimarco, più bravo ad attaccare che a difendere. L’Inter, infatti, è costretta a modificare il suo consueto 3-5-2 in un più chiuso 5-3-2 perché anche Dumfries arretra costantemente sulla linea dei tre centrali, il nuovo capitano Skriniar, De Vrij e Bastoni, bravi come all’andata a limitare il temutissimo Lewandowski. A di là della grande attenzione in difesa, il merito dell’Inter è quello di ripartire subito appena può e così Barella, più veloce degli altri due centrocampisti Calhanoglu e Mkhitaryan, è bravo a lanciare Dumfries che approfitta della corsia libera sulla destra e arriva tutto solo davanti a Ter Stegen, bravo a respingere con un braccio la sua conclusione.

    DA DEMBELE’ A BARELLA A forza di insistere, però, il Barcellona passa sfruttando prima la fascia destra e poi l’amnesia dei difensori centrali nerazzurri, perché Dembelè è il più svelto di tutti a deviare da pochi passi il pallone lavorato prima da Rapinha e poi allungatogli da Sergio Roberto. Mancano 5’ alla fine del primo tempo, che si chiude così con lo stesso punteggio della gara d’andata. Stavolta, però, non finisce come a San Siro, perché l’Inter ha il merito di pareggiare all’inizio della ripresa e lo fa con Barella, il suo uomo migliore. Già decisivo con il salvataggio sulla linea all’inizio della partita, il centrocampista si inventa un gol da grande centravanti, stoppando e poi girando al volo di sinistro un pallone allungatogli da Bastoni.

    SORPASSO LAUTARO Il pareggio dell’Inter carica ancora di più, se possibile, i padroni di casa che si rigettano nella metà campo avversaria ma così concedono nuovi spazi al contropiede nerazzurro. La partita, già bella, diventa bellissima per i continui rovesciamenti di fronte. L’impressione che un altro gol possa arrivare da una parte o dall’altra non è sbagliata e infatti basta aspettare pochi minuti per assistere al letale contropiede dell’Inter. Calhanoglu sfrutta un passaggio sbagliato di Busquets e smarca in profondità Lautaro, bravissimo a calciare a colpo sicuro un pallone che colpisce prima il palo alla destra di Ter Stegen, poi quello alla sua sinistra e finalmente finisce in rete. E’ lo spettacolare riscatto dell’argentino, che ritrova il gol più importante dopo otto partite.

    PAREGGIO LEWANDOWSKI Il Barcellona esulta invano quando Lewandowski firma il 2-2, perché l’arbitro non ha bisogno del Var per fischiare un evidente fuorigioco. La gara però è ancora lunga e siccome tutti hanno speso tantissimo Inzaghi, come Xavi dall’altra parte, avvia l’operazione risparmio energetico. Fuori Dimarco, Calhanoglu e soprattutto Dzeko, ecco Darmian, Gosens e Bellanova. Una mossa quest’ultima che ha un sapore difensivo e guarda caso poco dopo Lewandowski segna un gol stavolta validissimo con la complicità di De Vrij che gli rinvia malamente sul piede il pallone subito scagliato dal polacco alle spalle dell’immobile Onana. Mancano 8’ al 90’ più 6’ di recupero ma succede ancora di tutto.

    ILLUSIONE GOSENS Lo spettacolo continua con il lunghissimo lancio di Onana per Lautaro che smarca Gosens, bravo a segnare il gol del 3-2 all’89’. Tutti gli uomini della panchina corrono ad abbracciarlo in campo, perché sembra la rete del successo. E invece ecco la beffa finale, firmata da Lewandowski che al 92’ infila di testa il pallone del 3-3. Per la verità poi Asllani manca il gol di un clamoroso 4-3, ma anche se non è arrivata la vittoria, l’Inter può sorridere. Perché a questo punto ha la qualificazione a portata di piedi. E sarebbe meritatissima.

    Il tabellino:

    BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto (28' st Kessie), Piqué, Garcia, Marcos Alonso (27' st Balde); Gavi (38' st Ferran Torres), Busquets (20' st De Jong), Pedri; Dembélé, Lewandowski, Raphinha (21' st Fati). A disposizione: Inaki Pena, Tenas, Jordi Alba, Casado, Torre. Allenatore: Xavi.

    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrij, Bastoni (41' st Acerbi); Dumfries, Barella (40' st Asllani), Calhanoglu (31' st Gosens), Mkhitaryan, Dimarco (22' st Darmian); Lautaro Martinez, Dzeko (31' st Bellanova). A disposizione: Handanovic, Botis, Gagliardini, D'Ambrosio, Curatolo, Carboni, Stankovic. Allenatore: Simone Inzaghi.

    ARBITRO: Marciniak (POL)

    MARCATORI: 40' pt Dembélé (B), 50 st Barella (I), 18' st Lautaro Martinez (I), 37' st Lewandowski (B), 44' st Gosens (I), 47' st Lewandowski (B)

    NOTE: Espulso Inzaghi (I) al 51' st. Ammoniti: Dembélé (B); Lautaro Martinez, De Vrij, Mkhitaryan (I). Recupero: 4' pt, 6' st. 

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