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    Bucciantini: una partita da difensori

    Bucciantini: una partita da difensori

    FIORENTINA-JUVENTUS 0-0, Le pagelle di Marco Bucciantini

    FIORENTINA


    Neto: poco da fare, bene con le mani, approssimativo con i piedi. S.v.
    Savic: accorcia su Coman, che lo trascina fuori zona, senza poi preoccuparlo nei duelli. Discreto in marcatura, un po’ grossolano nella gestione del pallone, e ieri l’apporto dei difensori in avvio d’azione poteva essere importante. 6-
    Rodriguez: meglio delle ultime volte, lucido nelle letture difensive, due belle chiusure coraggiose senza perdere lo stile. Ancora “vuoto” nell’impostazione, che in passato ha saputo svolgere perfino da supplente di Pizarro. E il lancio lungo sul primo movimento di Cuadrado poteva essere una situazione da assecondare con più precisione. 6,5

    Basanta: applicato su Llorente, pratico, azzarda anche disimpegni saporiti, cercando un protagonismo “misurato”. È un titolare nuovo di questa Fiorentina, e merita il posto. 6,5
    Joaquin: il giocatore che mostra maggiore qualità fra tutti quelli in campo. Suo è il duello più favorevole, vista dalla parte dei viola: con Evra prevale, tanto che l’impressione è di un uso troppo parsimonioso della sua fascia e delle sue possibilità. Nel secondo tempo copre più campo, consumandosi. 6
    Mati Fernandez: il migliore della Fiorentina per pienezza e continuità. La partita stagna a centrocampo, e può così palleggiare e tramare a piacimento. Galleggia con classe, peccato che per indole rifiuti di affrontare l’area avversaria con quella personalità che dimostra in altre zone del campo. 7-
    Pizarro: tocca molti palloni ma non governa il gioco come sa e può fare. È una regia più orizzontale di sempre, più manierista, anche più attenta perché la Fiorentina occupa spesso la metà campo bianconera e ogni sbavatura rilancia l’azione di Pogba, il più tenace nel ritrovare palla fra i suoi. Stanco e disordinato nell’intervento finale, in area, sul francese, che poteva essere sanzionato con il rigore. 6+
    Borja Valero: fa tante cose, non tutte esatte. Controlla Vidal e poi – per vocazione – finisce a tutto campo, a sudare e lottare, e la parte gli viene bene. Recupera palla ma spesso è lui stesso che non sa svilupparla con i tempi giusti. Nella “quantità” di calcio della Fiorentina manca il pensiero svelto di Pizarro e l’arrembaggio lucido dello spagnolo, comunque animati da volontà di possesso del campo contro la squadra più forte della Serie A. Si spegne per esaurimento, ma è impossibile vederlo insufficiente. 6
    Alonso: la sua gestione del pallone è una spanna inferiore a quella dei compagni. Va al cross tre volte, senza mai mettere la palla in area. Pereyra non gli crea problemi difensivi, ma non si capisce se è stata bravura sua o fellonia del rivale. 6-
    Cuadrado: è il più vivo fra tutti gli attaccanti, al 23’ del secondo tempo tira addirittura in porta, rarità del match, e Buffon va a tuffarsi sulla destra per dimostrare a tutti che c’era anche lui. Interpreta bene il compito di seconda punta, evadendo dall’area per fraseggiare e per far “sfiatare” l’azione, e approcciando da tutti i lati la difesa avversaria, con e senza palla. Qualche errore, perdonabile per l’eccesso di lavoro, che non può dividere con l’imbarazzante compagno di reparto. 6+
    Gomez: presenza nei calci piazzati della Juventus, assenza nelle trame di gioco della Fiorentina, 70’ minuti in campo sono una concessione al cognome, non alla prestazione; dilapida il miglior momento della Fiorentina affondando alcuni contropiedi promettenti. Lui e Llorente sono i peggiori in campo, mancano entrambi dei servizi con i tempi giusti, ma c’è poca qualità nelle loro partite, anzi, in quella del tedesco siamo sotto al minimo sindacale. 5
    Babacar: entra quando i suoi compagni hanno appena prodotto il massimo sforzo. Peccato, perché sembra avere più forza, velocità e balistica del suo più blasonato compagno, che ne sta usurpando la titolarità del ruolo. S.v.
    Kurtic, Aquilani: entrano a fine corsa, sono la dichiarazione di pace di Montella, dopo tanta e vana profusione di energie, va bene anche il pareggio. S.v.

    Montella: ha costruito una Fiorentina competitiva, ha dato sicurezze perdute a Gonzalo, mettendolo dietro a due marcatori. Da tre partite si è affidato a un centrocampo di palleggiatori, anche eccessivi. Con questi possiede la partita, senza azzannarla. Perché forse servirebbe più classe a sinistra (Vargas?) e sicuramente più cinismo nel risolvere il caso Gomez. Babacar adesso assicura più corsa e sostanza. La Fiorentina può correre per il terzo posto solo se invertirà l'andazzo casalingo, perché cinque partite su sette senza segnare non sono più un caso, ma un fatto. 6,5

    JUVENTUS
     
    Buffon: la sua partita è raccolta in un momento, tecnicamente non troppo difficile: sul tiro di Cuadrado è sicuro. Il resto dei pericoli sono solo potenziali, a diversi metri dai pali. 6
    Ogbonna: si arrangia su Cuadrado, senza disperarsi e senza abboccare. Quando è uscito sui centrocampisti, non ha trovato la misura, ma va detto che i viola muovevano bene il pallone. Spaventato dai compiti d’impostazione. 5,5
    Bonucci: la Fiorentina è possente fino al limite dell’area, poi manca di profondità. La linea comandata da Bonucci dunque regge, anzi, emerge pian piano che le squadre si allungano, e la ricerca degli attaccanti si dilata nel lancio lungo. Gomez non riesce a preoccuparlo, e quando c’è da chiudere con rischiose prodezze, lo fa senza affanno. Al solito, fa presenza anche a centrocampo, forse è addirittura il più pulito dei suoi. 6,5
    Chiellini: guerreggia ovunque, alzando nel primo tempo il livello agonistico là dove i viola cercavano il dominio tecnico. Aiuta Evra con Joaquin, raddoppia su Mati e Borja, sgomita con Gomez, senza cedere niente. Ma provoca un rigore che non viene sanzionato. 6
    Pereyra: la più fragile fra le sue prestazioni, nonostante un avversario abbordabile come Alonso (infatti due volte cerca l’affondo e due volte entra in area). Forse Vidal non riesce ad accenderlo con i tempi giusti, ma quando Allegri sposta Pogba da quella parte, non cambia niente. 6
    Vidal: fisicamente sembra cresciuto, il passo è quasi ritrovato, la copertura del campo è aumentata. Non è ancora elettrico come nei giorni migliori, manca il suo addensamento nei pressi di Llorente, e difetta di idee in fase di possesso palla. 6
    Pirlo: come altre volte, la Fiorentina lo confina ai calci piazzati perché è la squadra che palleggia meglio, e dunque toglie il pane dei migliori denti in circolazione. È umile nel presidio, nei raddoppi, nelle rincorse su Mati. Ma ovviamente ha obblighi maggiori a quanto dimostrato, e la “fatica” di certi passaggi ha tolto dalla partita l’intero attacco. 5,5
    Pogba: è il più bravo nel trasporto palla, quasi sempre individuale e mai manovrato. L’impressione è che potrebbe squilibrare la partita se solo fosse più protagonista. Joaquin (e soprattutto Evra) lo costringono invece a troppo lavoro difensivo. 6,5
    Evra: Joaquin sembra poterlo sbranare, ma il francese resta dentro il match, e infine subisce pochi danni e non certo irreparabili. Prova a spingere, specie nella ripresa, quando ci sarebbe più campo libero, ma non c’è troppa qualità nella sua partita. 6-
    Coman: nel primo tempo è il primo difensore della Juventus, lassù in pressing su tutti e si spende in quel lavoro. Esce quando sembra aver trovato un suo ruolo nella partita, sulla sinistra. In generale, non riesce a giocare insieme a Llorente e la squadra ne risente, mancando il possesso palla degli attaccanti e dunque la possibilità di salire per i centrocampisti. 6
    Llorente: Come scritto qualche riga più su, si divide con l’altro centravanti il titolo di peggiore in campo, lo 0-0 è anche figlio di questo sciopero. Può presentare due alibi: il compagno di reparto che gira troppo lontano dall’area e da lui, e il colpo di testa in avvio che Gomez respinge quando sembra ben avviato verso l’angolino. 5,5

    Allegri: fa riposare il centrocampista più logoro, Marchisio, e l'attaccante che non può logorare, Tevez. Due riferimenti importanti, e qualcosa in personalità la squadra perde. Gli esterni e Coman non riescono a giocare con il centravanti, e il peso offensivo della Juventus si riduce a poco o niente. Il tecnico lamenta l'imprecisione dell'ultimo passaggio, ma la verità è che la Juventus non va in area con la rifinitura: ci va con la classe di Tevez, con la fisicità e il dominio dei mediani, gli inserimenti di Lichtsteiner. E a Firenze mancavano molte di queste possibilità. Forse non tutto l'organico è all'altezza. Anche per questo, far riposare qualcuno è saggio.

    Marco Bucciantini


     


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