A 19 anni si ritira Cucalón, promessa del Real Madrid: era il nuovo Xabi Alonso. La storia e il commovente post
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LA STORIA - Il 6 settembre 2022, in un duello contro il Celtic a Glasgow, Cucalón si era rotto il legamento crociato del ginocchio destro. Da allora, è iniziato il calvario. Durante l'operazione, un batterio si è insediato nella cartilagine della suddetta articolazione, una situazione difficilmente reversibile che è costata la carriera a uno dei giovani calciatori più talentuosi del panorama calcistico spagnolo.
Cucalón ricorda così il suo infortunio: "Ho sentito un 'clack' e già pensavo che fosse grave. Arbeloa è venuto a trovarmi in ospedale e mi ha dato la forza necessaria per andare avanti. Gli sarò grato per tutta la vita".
L'ADDIO - Su Instagram, Marc Cucalón annuncia con queste parole il suo addio al calcio: "Non sapevo come iniziare questa lettera. Lo faccio quindi ringraziando tutti. Dal profondo del cuore. Sono arrivato al settore giovanile del Real Madrid nell'estate del 2016 da bambino con uno zaino pieno di sogni e sono stato molto, molto felice. E la verità è che la mia vita è cambiata completamente quel 6 settembre 2022".
"Durante questi ultimi due anni ho lottato fisicamente e mentalmente con tutte le mie forze e ho provato tutto ciò che era in mio potere per godermi di nuovo questo sport, ma non è stato possibile recuperare. Ma non fraintendetemi: non è un triste addio", si legge nella lettera.
Inoltre, l'ex giocatore delle giovanili del Real Zaragoza assicura di essere stato "davvero privilegiato di aver fatto parte del miglior club del mondo e di aver vissuto un sogno. Ho imparato e sono maturato come persona e come giocatore. Porterò con me i valori che mi sono stati instillati per il resto della mia vita e, ovviamente, il calcio me lo ha insegnato in ogni vittoria e in ogni sconfitta: bisogna sempre superare e continuare a lottare per superare gli ostacoli. Quelle lezioni faranno parte della mia vita per sempre", ha aggiunto.
Infine, il calciatore ha ringraziato la sua famiglia, che lo ha sempre sostenuto in questo percorso, i suoi amici, quelli "incondizionati" che non lo hanno mai deluso, i suoi ex compagni di squadra, gli allenatori delle giovanili, il Real Zaragoza, l'UD Amistad e l'Alfajarín, la squadra della sua città, dove ha iniziato a giocare.