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    7 anni e 9 mesi a Dominello, il capo ultrà che inguaia la Juve e Agnelli

    7 anni e 9 mesi a Dominello, il capo ultrà che inguaia la Juve e Agnelli

    Con 13 condanne, comprese tra i 3 e i 15 anni di carcere, è andato in archivio oggi a Torino il processo Alto Piemonte, che indagava sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta nel Nord Italia. L'inchiesta era arrivata a toccare anche il mondo del calcio e nello specifico la Juventus, a causa dei contatti tra il capo ultrà Rocco Dominello e la dirigenza bianconera, compreso il presidente Andrea Agnelli

    Le presunte pressioni per ottenere agevolazioni sui biglietti e gli abbonamenti per lo stadio, oltre a quelle per inserirsi nel business del bagarinaggio è stato oggetto di indagine nei confronti del numero uno del club di Corso Galileo Ferraris e di audizione alla Commissione Antimafia e presso la Procura Federale. Il rischio per Agnelli è di incorrere in una squalifica che lo priverà della carica presidenziale. Dominello è stato condannato oggi a 7 anni e 9 mesi di reclusione, mentre il padre Saverio dovrà scontare 12 anni e 1 mese, con l'accusa di avere permesso alla criminalità organizzata di avere accesso al business della vendita dei biglietti. Assolto invece dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa l'altro imputato celebre Fabio Germani.

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