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  • #11settembre, 15 anni dopo il giorno in cui il calcio scelse di non fermarsi

    #11settembre, 15 anni dopo il giorno in cui il calcio scelse di non fermarsi

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    Sono passati esattamente 15 anni da quell'11 settembre 2001, il giorno che ha drammaticamente cambiato la vita di molti cittadini statunitensi e le dinamiche politiche, economiche e sociali del mondo intero. Una di quelle date destinate purtroppo a rimanere per sempre sui libri di storia, un fatto dalla portata clamorosa che però non fu sufficiente a fermare il mondo del calcio, troppo impegnato ad alimentare di continuo il solito circuito economico e marketing per fermarsi a riflettere sulla perdita di tantissime vite umane e sulle conseguenze che gli attentati di New York avrebbero avuto.

    "Show must go on", si diceva all'epoca, quando si decise di disputare regolarmente le partite di Champions League di metà settimana, ma non sempre è vero. Ci sono fatti, situazioni di fronte alle quali sarebbe il caso di mettere da parte tutto quello che il gioco più bello del mondo si porta dietro. Quindici anni dopo, per uno scherzo del calendario l'11 settembre cade nuovamente in una giornata in cui si giocherà su tutti i campi del mondo.  Anche negli Stati Uniti, dove la mania per il soccer è diventato ormai un fenomeno sociale e dove le doverose celebrazioni per ricordare i tragici fatti del 2001 hanno trovato e troveranno spazio anche sui campi della MLS.

    Come ha fatto il New York City FC allenato da Vieira e in cui giocano Villa, Lampard e il nostro Pirlo. Una fascia di capitano a ricordare quel giorno e quell'undici al centro che volutamente riporta alla memoria le Torri Gemelle, simboli della cultura statunitense e occidentali crollate sotto i colpi della follia terrorista e con esse la speranza di vivere in un mondo migliore.

     

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