100% Juve:| Del Neri stavolta esagera
"Tre punti in più o in meno non possono cambiare il giudizio su una squadra".
Del Neri: "Resto alla Juve al 100%". Ma la società non ha ancora deciso.
C'è chi scommette sull'incertezza della fine, Walter Mazzarri, e chi s'augura la fine dell'incertezza, Gigi Del Neri. «Che percentuale mi dò come allenatore della Juve anche l'anno prossimo? Il cento per cento», ha detto ieri l'allenatore bianconero, alla vigilia del Monday Night con il Chievo: da vincere per non azzerare del tutto le quote di qualificazione alla Champions, già piuttosto proibitive dopo la vittoria dell'Udinese.
Il fatto che poi la residenza in ballo dei due tecnici possa essere la stessa, quella juventina appunto, comincia ad annodare un dialogo a distanza, anche senza bisogno di indicare i soggetti, in quesiti e risposte: «I giudizi dei miei colleghi non li sento - ha detto Del Neri - e io non li dò neanche, non mi interessa». Gigi preferisce l'autoconferma. «Dubitate di tutto, ma non dubitate mai di voi stessi», scriveva André Gide, il Nobel che ogni tanto spuntava nei discorsi di Didier Deschamps. La fiducia, e l'aspirazione, di Del Neri avrebbe pure radici logiche, a meno che il club non abbia già preso accordi con altri, invece è solo indeciso, soppesando l'intero corso della stagione e non solo il nudo referto finale. Champions o no, insomma. «Vediamo, vediamo come va a finire - ha aggiunto il tecnico bianconero - aspettiamo il 22 maggio, ultima partita contro il Napoli, e vediamo come si finisce». Ma...
«Ma non è che per tre punti in più, tre punti in meno - ha continuato - si possono dare dei giudizi diversi su una squadra di calcio, altrimenti sarebbe troppo riduttivo». Non tutto è da buttare al rogo, dunque: «Penso che la squadra abbia fatto quello che ha potuto, con problemi di diversa natura. Si poteva fare meglio e si poteva fare peggio, ma di se e ma è pieno il mondo. Direi che probabilmente, con un po' più di attenzione, certe volte potevamo avere quel risultato in più che ci avrebbe permesso di dire, adesso, che la Juve ha fatto un campionato importante». Cioè finito con il quarto posto, e la porta di servizio per la Champions, ora molto vicina ai piedi dell'Udinese. Anche se poi, tra la Juve e i sogni, ci stanno anche Roma e Lazio, comunque sempre a più uno, se stasera i bianconeri stenderanno il Chievo. Ieri dopo aver spento la televisione, era rimasto l'ottimismo di serie, in casa bianconera. In società: «Missione difficile, ma speriamo ancora». E nello spogliatoio, tra le chiacchiere di fine allenamento, prima dell'hotel del ritiro: «Adesso la Champions è davvero molto difficile, speriamo in qualche risultato inaspettato. Ma cerchiamo almeno di andare in Europa League, direttamente». Senza cioè dover gufare per l'esclusione del Palermo dalla finale di Coppa Italia, altrimenti anche l'Europa di scorta, da settimi in classifica, sarebbe proibita.
Alla Juve non resta allora che l'ostinazione di provarci, come indole trasmessa dal tecnico, e fatta propria dal gruppo: «L'impegno c'è sempre stato, non è mai mancato - ha detto ancora Del Neri - quindi dal mio punto di vista è stata un'esperienza importante, per tutti, anche se non è ancora finita». Come la Juve, ha ribadito: «Perché in tanti ci davano per finiti, dopo la partita persa in casa con il Milan, e io ero l'unico a pensare che non era così. E infatti non era così. Abbiamo dimostrato che siamo sempre in quota». Conta solo il futuro, adesso: «Abbiamo fiducia per quello che possiamo ottenere, non rimpianti per quello che abbiamo lasciato». In fondo, «il calcio ha dimostrato che non è mai finita, se non quando la matematica ti toglie ogni possibilità». O certezza: di andare in Champions, e restare l'allenatore della Juve.